Maturità.

Occorre estirpare il cancro

delle commissioni interne.

da Tuttoscuola del 18/6/2005

 

Tuttoscuola, più di un anno fa, in un ampio servizio su "diplomifici e dintorni", pur dando atto al ministro Moratti dell’impegno a rafforzare controlli, concludeva così: "Ispezioni e controlli però non bastano a identificare i diplomifici. Forse, anche in questo campo dovrà intervenire la magistratura". Due mesi dopo, questa facile profezia trovava riscontro nell’indagine avviata dai magistrati in tutta Italia che ha consentito di smascherare diversi istituti scolastici (o sedicenti tali) che assicuravano il diploma facile.

Quelle dell’Amministrazione rischiano di diventare grida manzoniane, perché i forti interessi in gioco riescono ad aggirare le disposizioni amministrative, come confermano i fatti di questi giorni, accompagnati dalla dilatazione del fenomeno di privatisti all’esame di Stato "facile".

Oggettivamente è ormai constatato che il ritorno del diploma facile e il boom dei privatisti coincidono con la modifica delle commissioni esaminatrici che sono composte solamente da docenti interni all’istituto (statale o paritario).

Ma il ministro Moratti non intende rimangiarsi quella norma e preferisce cercare altre soluzioni, come dichiarò in Parlamento nel marzo dell’anno scorso, allorché presentò la relazione sullo stato di attuazione della legge sulla parità scolastica.

"È allo studio - disse allora il ministro - uno strumento normativo adeguato, che riveda i requisiti, introducendo la regolare frequenza del corso di studi e il voto di profitto "otto" in tutte le materie negli ultimi due anni di corso".

A tutt’oggi non ci risulta sia stato approntata alcuna proposta legislativa in materia. Se si considera che i prossimi mesi saranno di fine legislatura, c’è da scommettere che le commissioni interne continueranno anche per l’esame del 2006 e i privatisti e gli "ottisti" continueranno a proliferare, con i diplomifici.