Secondo ciclo

"Campus", un oggetto misterioso.

da TuttoscuolaNews N. 204, 20 giugno 2005

 

Ma che cosa sono esattamente i "campus" dei quali parla, in una versione ulteriormente modificata, l'articolo 1, comma 14, del decreto legislativo sul secondo ciclo? In un primo momento sembrava che con questa denominazione si intendesse fare riferimento alla creazione di poli formativi onnicomprensivi nell'area tecnico-professionale. Ma questo esplicito riferimento, comparso in una delle ultime bozze del decreto, è stato poi eliminato nell'ultima, quella approvata dal Consiglio dei ministri dello scorso 27 maggio.

Forse si è voluto in tal modo evitare un possibile contenzioso politico-istituzionale con le Regioni, titolari della potestà legislativa sui percorsi professionali, ma lo si è fatto a scapito della identità di ciò che, nei campus, si dovrebbe fare al di fuori e in aggiunta ai percorsi liceali. La via maestra sarebbe stata quella di affrontare il problema con le Regioni, mediante un accordo quadro di accompagnamento e cogestione dell'intera fase di attuazione della riforma (2006-2011), e anche con i sindacati della scuola, prevedendo la piena utilizzazione del personale all'interno dei campus, con la conservazione dello status giuridico ed economico.

Si è preferito invece restare nel vago, riconoscendo a tutti i licei la possibilità di attivare i "campus". A nostro parere non è stata una buona idea, perché la possibilità, riservata ai soli licei tecnologici, economici e artistici, di articolare l'offerta formativa sul territorio - da quella liceale a quella tri-quadriennale, dalla formazione tecnica superiore alla formazione continua e per apprendisti - ne avrebbe fatto il baricentro di quel "sistema di istruzione e formazione", alternativo ai licei generalisti, del quale parla la legge n. 53. In questo modo si finisce invece per offrire un ulteriore argomento ai critici della "licealizzazione" dell'istruzione tecnica: se tutti i licei possono fare i "campus", vuol dire che non c'è una specificità dei licei "con indirizzi". Altro che licei "vocazionali".

Altro aspetto da rilevare riguarda l'organizzazione dell'offerta formativa, che nel campus resta saldamente in mano al Ministero che deciderà attraverso un proprio decreto non solo l'istituzione dei licei (di sua competenza), ma anche delle condizioni richieste nelle diverse sedi che sono di competenza delle regioni e delle scuole.