Non ci sarà riduzione

degli organici di lingua straniera.

Lo ha affermato il sottosegretario Valentina Aprea nel rispondere ad una interrogazio-ne di Titti De Simone (RC). In ogni caso - sottolinea l'on. Aprea - chi insegnerà la lin-gua straniera dovrà avere una formazione adeguata.

di R.P. da La Tecnica della Scuola del 22/1/2005

 

A conti fatti non ci sarà nessuna riduzione degli organici di lingua straniera nella scuola primaria: lo ha dichiarato - fra le righe anche se non in modo palese - il sottosegretario all'istruzione Valentina Aprea intervenendo in Commissione Cultura per rispondere ad una interrogazione della parlamentare di Rifondazione Comunista Titti De Simone.

La valorizzazione dell'insegnamento della lingua straniera - ha detto anzi l'Aprea - continua ad essere uno dei punti forti del programma di lavoro dell'attuale maggioranza.

Infatti, negli otto anni del primo ciclo di istruzione la scuola offre agli alunni non meno di 459 ore complessive di lingua straniera (un ora in classe prima, due ore dal secondo al quinto anno della primaria e 54 ore annue nei tre anni della secondaria di primo grado).

"Ma - ha sottolineato l'on. Aprea - questa quantità rappresenta la base minima, obbligatoria, garantita che può arricchirsi di ulteriori momenti di ampliamento e di approfondimento, anche nel quadro orario facoltativo ed opzionale previsto sia per la scuola primaria, sia per la secondaria di primo grado".

Il sottosegretario ha fornito anche rassicurazioni sull'immediato futuro:

"la legge finanziaria - ha precisato infatti Aprea - fa comunque salva la possibilità di mantenere i "docenti specialisti" in mancanza dei docenti di classe competenti ad insegnare la lingua straniera e ciò nel rispetto di quanto disposto dal comma 127 dell'articolo 1 in ordine alla invarianza degli organici di diritto del personale docente, in quanto i posti da specialista sono già compresi nel numero complessivo della dotazione organica degli insegnanti della scuola primaria".

Nessun timore neanche per le preannunciate attività formative obbligatorie per i docenti che ancora non sono in grado di insegnare la lingua straniera.

Potranno infatti insegnare la lingua straniera solamente i docenti in possesso dei seguenti requisiti: partecipazione con esito positivo ai corsi ministeriali di formazione linguistica e metodologica, idoneità all'insegnamento della lingua conseguita a seguito della partecipazione al concorso magistrale, laurea in scienze della formazione primaria, laurea in lingue e letterature straniere o lauree equipollenti.