Secondo ciclo/1.

La danza delle ore.

 da TuttoscuolaNews N. 183, 31 gennaio 2005

 

Con l'ingresso in extremis dei  Trasporti,  gli  indirizzi  del  Liceo tecnologico sono diventati 8. Almeno sulla carta, tenendo conto  anche di una serie di opzioni interne, tutta  l'attuale  istruzione  tecnica industriale si può riconoscere in uno degli indirizzi previsti  nella bozza    di   decreto  sul  secondo  ciclo  predisposta  dall'Ufficio legislativo del Ministero.

Lo stesso si può dire  del  Liceo  economico,  che  si  suddivide  in pratica in quattro indirizzi (sarebbero due, ma l'indirizzo  aziendale si subarticola in tre diversi percorsi). L'etichetta,  almeno  quella, è salva per tutti. Ma non così le materie simbolo  della  componente più specificamente tecnico-professionale degli istituti tecnici (idem per gli istituti d'arte), che devono lasciare spazio  ad  insegnamenti più consoni all'idea di "licealità" (secondo  alcuni,  neo  o  tardo gentiliana) che ha finito per prevalere tra gli esperti del Ministero, primo fra tutti la filosofia, alla quale  vengono  riservate  due  ore settimanali   negli  ultimi  tre  anni.  Due  in  più  rispetto  agli "avveniristici" (per gli indirizzi tecnici) programmi Brocca,  che  la limitavano al quarto  e  quinto  anno,  e  che  però  nell'istruzione tecnica, soprattutto industriale, non avevano incontrato successo.

Alla filosofia si aggiungono le ore destinate  all'insegnamento  della seconda lingua straniera, mentre nell'orario dell'anno finale tre  ore settimanali devono essere dedicate all'approfondimento di insegnamenti collegati alle successive scelte universitarie. Insomma,  malgrado  il monte ore sia arrivato a  33  ore  settimanali  (3-5  più  di  quelle ipotizzate in partenza) le materie tecniche e  i  laboratori  appaiono sacrificati.