Decisa per oggi la mobilitazione dell'intero settore.

Contratto scuola, sindacati uniti.

da ItaliaOggi del 3/2/2005

 

Scuola unita nella protesta contro il mancato rinnovo del contratto. Le confederazioni scuola di Cgil, Cisl e Uil hanno stretto ieri un patto con Snals/Confsal e Gilda, i due maggiori sindacati autonomi del settore, per una mobilitazione unitaria di tutto il comparto, che con il suo milione circa di dipendenti è il più nutrito del pubblico impiego. Una mobilitazione che inizia oggi "contro ogni tentativo di non rinnovare il contratto e di far slittare tutto". E non è escluso che la scuola possa procedere con la stessa tabella di marcia degli altri comparti della pubblica amministrazione, anch'essi sul piede di guerra (si veda ItaliaOggi di ieri). Tabella che ha come destinazione finale l'ennesimo sciopero.

La scelta delle forme di protesta di Cgil, Cisl e Uil-funzione pubblica è invece stata rinviata alla conferenza unificata del prossimo 10 febbraio. Sul tappeto si ritrovano motivazioni identiche per tutti: la mancata convocazione da parte del governo per l'apertura delle trattative. In gioco il rinnovo 2004/2005, con i relativi aumenti per il recupero dell'inflazione programmata per il biennio di riferimento, del differenziale tra inflazione effettiva e programmata per la precedente tranche, e per la produttività. Conti che finora hanno creato un divario incolmabile tra governo e sindacati: 4,31% di incremento biennale è la proposta contenuta nella Finanziaria 2005; 8% è la richiesta delle sigle sindacali.

"Non possiamo attendere inermi che il governo mantenga fede all'impegno assunto nel giugno 2004 per l'apertura di un confronto con il sindacato", ha spiegato Enrico Panini, segretario della Cgil scuola e università. "Partiremo subito con incontri con i cittadini, con le autorità locali, con i parlamentari, con tutte le forze politiche a sostegno del diritto al rinnovo contrattuale", ha chiarito Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. "Continua l'aumento del costo della vita, mentre le retribuzioni sono ferme a dicembre 2003, è inaccettabile", è il commento del leader della Uil scuola, Massimo di Menna. Reclama una doverosa attenzione per i dipendenti della scuola, "il cui lavoro è cresciuto per quantità e qualità negli ultimi anni", lo Snals Confsal, guidato da Gino Galati. "La scuola è protagonista di un gran cambiamento, ma senza stanziamenti specifici in Finanziaria", ha aggiunto la Gilda di Alessandro Ameli.