Secondo ciclo.

Tregua in arrivo?

 da Tuttoscuola del 22/2/2005

 

In un clima di scontro sempre più arroventato tra governo e opposizione, dovuto all’avvicinarsi delle elezioni, continua il confronto sull’attuazione della riforma del secondo ciclo.

Eppure non può sfuggire la consapevolezza, che dovrebbe essere comune alle parti più responsabili della maggioranza e dell’opposizione, del danno irreparabile che può derivare alla scuola italiana dall’ulteriore continuazione dello stato di grande confusione e incertezza che grava sul destino delle scuole secondarie, soprattutto dell’area tecnico-professionale.

Un contributo alla distensione sembra essere venuto in questi giorni dalle Regioni, il cui coordinamento tecnico di settore (ma sarà avallato dai politici?) ha messo la sordina alla richiesta di vedere pregiudizialmente riconosciuta dallo Stato la "competenza esclusiva" delle stesse Regioni a predeterminare il futuro degli attuali istituti tecnici, e anche della maggior parte dei professionali ad essi assimilabili. In attesa di poter gestire l’insieme dell’offerta formativa di istruzione e di formazione, come la Costituzione del 2001 prevede a regime, le Regioni, sia di centrodestra che di centrosinistra, sarebbero orientate a non fare le barricate contro lo schema di decreto legislativo predisposto dal Ministero, che pure - attraverso gli 11 o 12 indirizzi tecnologici ed economici inseriti nell’area dei licei - confina di fatto il "sistema di istruzione e formazione" in limiti assai angusti. Poi si vedrà...