Orari, materie, autonomia della scuola:

agli esperti del partito del premier non piace il progetto sulle secondarie.

Forza Italia contro la riforma Moratti:

«Sembra Berlinguer».

di Giulio Benedetti, da Il Corriere della Sera del 9/2/2005

 

ROMA - «La riforma Moratti assomiglia sempre più alla riforma Berlinguer». Questa volta al coro di protesta del centrosinistra, contrario al nuovo progetto di scuola superiore, si unisce Forza Italia. Una bocciatura senza mezzi termini della proposta riguardante i licei e l’istruzione professionale, partorita dagli esperti del ministero, è venuta dal Dipartimento scuola e università del partito, riunitosi ieri al gran completo per dire la sua sulla bozza che dovrà essere portata al Consiglio dei ministri. Per i consiglieri provinciali alla scuola azzurri, per gli assessori regionali, per i parlamentari e via salendo fino ai presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, il testo su cui si sta discutendo «presenta significative discordanze con la legge di riforma, al punto da vanificarne i propositi di cambiamento e innovazione».

Forza Italia chiede dunque dei cambiamenti altrimenti, è il messaggio implicito, la riforma non andrà avanti. «Quella bozza - dice il senatore Franco Asciutti, presidente della commissione Cultura di Palazzo Madama - mi sembra scritta da qualcuno che non ha letto la legge 53 (la legge delega ndr ) oppure, se l’ha letta, la detesta». «Appena la proposta ha cominciato a circolare - continua Asciutti - l’abbiamo confrontata col programma elettorale del 2001 ma non abbiamo trovato alcun riscontro. La bozza del decreto licealizza i tecnici, quindi tutte le superiori, e avvilisce quel poco che resta di istruzione e formazione professionale: è esattamente ciò che prevedeva la riforma Berlinguer. Per Forza Italia invece all’istruzione e alla formazione professionale, che in Europa raccoglie il 50 per cento delle iscrizioni, vanno riconosciuti pari dignità e risorse». In concreto l’offerta dell’istruzione tecnica deve stare insieme alla formazione professionale nella seconda «gamba», quella gestita dalle Regioni.

«Un orario rigido, con troppe materie obbligatorie». Contro la bozza confezionata dagli esperti della Moratti si scaglia anche Mario Mauro, responsabile scuola e università di Forza Italia. Per Mauro, l’altro grave difetto consiste nella ridotta autonomia concessa alle scuole in materia di gestione dell’ orario. Oggi si aggira su un 15 per cento: 4 ore e mezzo, da riempire con le discipline decise nell’istituto. Nell’ipotesi di riforma quelle ore scenderebbero a 3. Per i prof di FI invece devono aumentare, se possibile fino a 5, consentendo alle scuole e ai ragazzi un più ampio ventaglio di scelte. Latino, filosofia, diritto, fisica e chimica, cinque materie forti, devono trovare posto nelle attività opzionali dei licei, anche se sono già presenti. Infine da FI un tentativo di salvataggio per l’educazione fisica: se la si riduce ad un’ora tanto vale abolirla.