Petroni: «Le esigenze di migliorare la busta paga

impongono un aumento di almeno l’8% ma la controparte è ferma a meno del 3%».

Scuola, il contratto riunisce i sindacati.

Da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda pressioni sul Governo

per evitare che l’aggiornamento slitti al 2006 .

di Stefano Mariantoni, da Il Messaggero del 10/2/2005

 

Per il nuovo contratto di lavoro del personale della scuola i sindacati tornano ad unire le loro voci. L'inedita compattezza delle principali sigle confederali ed autonome testimonia anche a Rieti l'urgenza di un provvedimento che docenti, personale amministrativo, tecnico ed ausiliario attendono da oltre un anno e che resta uno dei nodi principali dei prossimi confronti con il Governo. La mobilitazione delle federazioni provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda porterà i sindacati ad aumentare le pressioni nei confronti del ministero dell'Istruzione «affinché - sostiene Roberto Melchiorre, segretario della Uil Scuola di Rieti - il rinnovo del contratto di lavoro venga attuato già nel biennio economico 2004-2005, e venga scongiurato ogni tentativo di far slittare tutto al 2006. Il momento delicato richiedeva l'unitarietà del fronte sindacale, sia a livello nazionale che locale: ad esigerlo sono gli stessi lavoratori, che stanno facendo i conti con un salario sempre meno aggiornato al reale costo della vita. Le iniziative di agitazione che verranno attuate proveranno ad accelerare al massimo la creazione di un tavolo di trattative, cercando di evitare il ricorso allo sciopero generale, che rappresenta pur sempre un elemento di rottura».

Eppure appare emblematico il silenzio del Governo intorno al tema del rinnovo del contratto del personale scolastico (scaduto ormai dal 31 dicembre 2003), mentre un grande punto interrogativo continua a gravare sulle richieste economiche delle associazioni di categoria e dei sindacati.

«Le posizioni fino ad ora sembrano abbastanza lontane - dichiara Riccardo Petroni, segretario provinciale della Cgil Scuola - se le esigenze di aggiornare le buste paga alla perdita del potere d'acquisto della moneta imporrebbero un aumento di almeno l'8%, il Governo sembra indirizzato verso un ritocco che non raggiungerebbe nemmeno il 3%. Questo ci sembra francamente inaccettabile e speriamo che il clima pre-elettorale per le prossime tornate regionali riesca ad innescare un impegno diverso, che tenga conto delle effettive esigenze della categoria. Il fatto che ad alzare la voce stavolta siano tutti i sindacati, in un unico coro, rappresenta un fatto significativo, che rafforza le rivendicazioni. Anche l'ultimo contratto venne strappato dopo una mobilitazione congiunta di tutte le sigle. Il nostro auspicio è che questo si ripeta».

I sindacati della scuola, a sostegno delle rivendicazioni, hanno invitato le strutture periferiche e le Rsu a promuovere incontri per sensibilizzare i cittadini, le autorità locali e le forze politiche sulla richiesta forte e pressante del diritto al rinnovo contrattuale.

Intanto oggi lo Snals-Confsal di Rieti chiama a raccolta i docenti per programmare la manifestazione nazionale del 23 febbraio a Roma, a sostegno delle immissioni in ruolo del personale precario. L'incontro odierno servirà a sensibilizzare la categoria dei lavoratori a tempo determinato per essere compatti intorno ad un pacchetto di richieste che vede al primo punto l'assegnazione di un posto di ruolo per tutti, dopo i disagi e le frustrazioni di questi anni in cui i precari hanno dovuto subire condizioni di lavoro fino troppo volatili, non riscontrabili in nessun altro paese europeo.

Accanto all'emergenza contratto, lo Snals tiene così alta l'attenzione sul nodo delle immissioni in ruolo, molto sentito anche negli istituti del reatino, dove decine e decine di docenti attendono da tempi lunghissimi il riconoscimento della stabilità del proprio impiego.