Il reclutamento dei docenti

tutto in mano alle Università?

 da Tuttoscuola del 23 febbraio 2005

 

Il Miur ha inviato nei giorni scorsi lo schema di decreto legislativo per la formazione e il reclutamento dei docenti per l’approvazione in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri.

Il testo ha perfezionato la precedente bozza, confermando in particolare il nuovo impianto per il reclutamento dei docenti: una materia, quella del reclutamento che, ad una prima lettura dell’art. 5 della legge 53/2003, non sembrava palesemente oggetto di delega.

Sul reclutamento lo schema di decreto si diffonde ampiamente, prevedendo anche l’abrogazione di tutti gli articoli del Testo unico che fino ad oggi hanno regolato gli esami di concorso.

In sintesi il nuovo percorso per il reclutamento dei docenti per via concorsuale (resta parallelamente quella delle graduatorie permanenti sul 50% dei posti) seguirebbe queste fasi:

- quantificazione del fabbisogno annuale di posti di insegnante nella scuola statale (stimati dal Miur in 18 mila unità all’anno, metà da mettere a concorso);

- corrispondente numero programmato di posti ai corsi di laurea magistrale maggiorato del 10%;

- selezione per l’ammissione ai corsi di laurea mediante superamento di specifiche prove selettive con valutazione comparata dei candidati da parte di commissioni nominate dalle Università;

- frequenza dei corsi di laurea con partecipazione ad attività di tirocinio con valutazione finale;

- superamento finale di un esame di Stato abilitante costituito da apposite prove con valore concorsuale davanti ad apposita commissione nominata dall’Università;

- assegnazione alle scuole dei neo-laureati secondo posizione di graduatoria con stipula di contratto di inserimento formativo al lavoro da parte del dirigente scolastico;

- assunzione con contratto a tempo indeterminato dopo un anno di applicazione, previo parere favorevole del comitato di valutazione dell’istituzione scolastica.