RIFORMA DELLA SECONDARIA.

Le maggiori criticità nella configurazione del piano di studi.

Licei tecnologici, istituti pigliatutto.

Con gli otto indirizzi assorbiranno i tecnici e i professionali

di Giorgio Sciotto da ItaliaOggi del 15/2/2005

 

Il liceo tecnologico è il punto critico della riforma del 2° ciclo. Con i suoi otto indirizzi è destinato ad accogliere il maggior numero di studenti. Ma soprattutto non rientra nella secca alternativa proposta dal ministro dell'istruzione, Letizia Moratti: i licei danno un titolo che serve solo per iscriversi all'università mentre l'istruzione e formazione professionale consentono di conseguire titoli professionali. Si tratta infatti di un liceo, eppure il titolo che rilascia è spendibile per l'accesso al mondo del lavoro. La secca alternativa (lavoro-università) in realtà non è prevista dalla legge n. 53/03, che istituendo licei economici e tecnologici con indirizzi ne ha voluto mantenere il carattere in qualche modo professionalizzante. L'ordinamento dei licei tecnologici, tramontata l'ipotesi (balzana) di inserire il latino e la filosofia, tende ora a mantenere, in forma rinnovata, l'assetto degli istituti tecnici e potrebbe finire per assorbire anche gli istituti professionali affini. Il liceo tecnologico ha una struttura alternativa a quella dei licei senza indirizzo, ispirata al liceo classico.

le caratteristiche

  1. Nel biennio iniziale non vi sono materie di indirizzo e sono previste 27 ore medie settimanali. Oggi gli istituti tecnici hanno un orario settimanale di 36 ore; ben nove ore in meno. Vi sono altre tre ore obbligatorie opzionali, ma sono destinate solo ad approfondimenti delle discipline. Tra le materie risalta il gruppo (italiano, storia, lingue straniere, ginnastica, religione) comune a tutti i licei per orario e obiettivi, che potrebbero costituire la base di un biennio comune di tutti i licei. In questo gruppo dovrebbero rientrare anche matematica e le materie scientifiche previste in tutti i licei, ma con orario differente, in particolare per le materie scientifiche.

  2. Negli anni successivi (dal 3° al 5° anno) l'orario è di 33 ore medie settimanali (rispetto alle attuali 36). Le materie di indirizzo, riportate nella tabella, hanno un peso maggiore degli altri licei: dieci ore settimanali medie per anno, mentre sono due/tre ore nei licei senza indirizzo e sei/cinque ore nel liceo economico.

  3. Lo studente al 3° anno non solo sceglie l'indirizzo, ma può anche sostituire una parte delle materie di indirizzo con altre di cui non sono indicate conoscenze e abilità, per un numero di ore variabile da quattro a sette su dieci. Ciò comporta quindi una più o meno accentuata variabilità nelle competenze finali di uno stesso indirizzo. Anche il 5° anno ha una struttura diversa da quella del liceo classico: in questo sono previste appena 25 ore obbligatorie, inferiori a quelle dei quattro anni precedenti; nel liceo tecnologico in tutti e tre gli anni l'orario è di 33 ore settimanali. Ciò da un lato è riconducibile all'attuale struttura biennio/triennio degli istituti tecnici, dall'altro rende poco probabile che si realizzi la possibilità, prevista nella legge 53, del passaggio alla fine del 4° anno all'Ifts (Istruzione formazione tecnica superiore). Tre discipline di indirizzo sono ricorrenti: processi tecnologici (sette su otto indirizzi), gestione di progetto (sei su otto), informatica (cinque su otto). Le prime due presenti anche nelle materie comuni agli indirizzi. Queste materie dovrebbero quindi la caratterizzare l'indirizzo, ma non sono indicate le ore di laboratorio, essenziali per un indirizzo tecnologico, e non è indicato in quale parte dell'orario si potrebbe svolgere l'alternanza studio-lavoro. In particolare gestione di progetto dovrebbe essere finalizzata alla costruzione di un progetto personale e non ha uguale spazio orario nei vari indirizzi.

Manca la descrizione delle competenze finali che lo studente deve conseguire al termine di ogni indirizzo, essenziale per capire il senso delle scelte effettuate per costruire i piani di studio, che l'articolazione in conoscenze (sapere) e abilità (saper fare) non permette di cogliere. Vi è una prevalenza delle abilità cognitive (conoscere, individuare comprendere ecc.; per esempio riconoscere nel mondo reale le figure geometriche e descriverle) rispetto a quelle operative (valutare i costi di un processo di produzione). Molte materie di indirizzo sono diverse dalle attuali, il che dovrebbe comportare un vasto piano di formazione dei docenti delle materie tecniche.

  1. Questa struttura consente il mantenimento degli istituti tecnici industriali più diffusi (meccanico, chimico, elettrico, elettronico), dell'istituto agrario e per geometri, ma l'indirizzo trasporti non è in grado di assicurare le competenze degli istituti nautici e aeronautici. Sono molti però i corsi che non sono trasformati in indirizzi del liceo tecnologico: quelli degli istituti tecnici a spiccata specializzazione (arti grafiche e fotografiche, fisica nucleare ecc.), quelli degli istituti professionali per odontotecnico o di cuoco, quelli degli istituti d'arte.