Ecco il nuovo testo voluto da Fi e An sulla carriera docente.

Governo in difficoltà sulla scuola.

Lo status dei docenti ha fatto il lifting.

di Cinzia Gubbini da il Manifesto del 15/2/2005

 

ROMA
Approda oggi alla Camera, in Commissione cultura, il nuovo testo del disegno di legge sulla riforma dello status giuridico degli insegnanti. Quello che, sostanzialmente, introduce una carriera per i docenti delle scuole, rivede le modalità di rappresentanza degli insegnanti, e si richiama al famigerato articolo 5 della riforma Moratti, ovvero l'introduzione della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici. Dire nuovo, comunque, è dire una parola grossa, come spiega il deputato di Forza italia Paolo Santulli, firmatario del ddl insieme alla nazionalalleata Angela Napoli. «Non abbiamo mai ritirato il testo - tiene a specificare Santulli - abbiamo soltanto redatto una nuova sintesi del mio testo e di quello presentato dalla Napoli, che verrà discussa domani».

Questo l'antefatto: giovedì scorso in Commissione cultura, lo stesso Santulli aveva spiegato alle opposizioni che non era ancora arrivato il tempo della presentazione degli emendamenti - se ne prevedono una valanga - poiché la maggioranza avrebbe presentato un nuovo testo. L'annuncio era stato preso con le pinze da tutti coloro che hanno criticato il ddl, i precari in primis: «Bisogna vedere che significa. Che cosa hanno intenzione di tirare fuori dal cappello», commentava Aureliana Scotti, del Movimento dei precari. Cautela più che giustificata: il momentaneo ritiro del testo, infatti, sembra essere stata una mossa strategica tutta politica. An e Forza italia si sono chiuse nelle segrete stanze per cercare una mediazione interna alla maggioranza. E il risultato non è esaltante: «Le due novità principali - spiega Santulli - riguardano l'eliminazione delle Rsu, punto sul quale ho ceduto io, e l'introduzione della contrattazione sindacale nei vari percorsi di carriera dei docenti, che mi sembra una buona cosa». Precedentemente, in effetti, la contrattazione sindacale non era proprio considerata se non per aspetti secondari. Tuttavia l'eliminazione delle Rsu è una novità non da poco, e, soprattutto, un cedimento totale sulla linea di An il partito che, più di tutti, ha dichiarato guerra alla rappresentanza sindacale nelle scuole. «Vedremo questo nuovo testo e lo discuteremo - osserva Titti De Simone del Prc - ma la nuova sintesi non mi sembra esaltante, anzi, mi sembra un peggioramento. Noi continueremo a dare battaglia, anche perché credo che la maggioranza sia in difficoltà sul fronte scolastico grazie anche alla mobilitazione nelle piazze che continua». «La necessità di stilare una nuova sintesi - dice Alba Sasso dei Ds - è una spia dell'arrancamento della destra sul tema della scuola».

In effetti, la maggiornaza è preoccupata. E i sintomi non mancano, accentuati dalla febbre per l'avvicinarsi della partita delle regionali. Lo dimostrano le continue limature sul decreto attuativo della riforma Moratti sulle scuole superiori. Il testo - che molti settori della maggioranza bollano come «una replica della riforma Berlinguer» e inviso a Confindustria - cambia continuamente. Proprio ieri Santulli, che è anche responsabile Sport di Forza italia, ha annunciato di aver avuto l'assicurazione che negli orari verranno mantenute due ore di educazione fisica.