Secondo ciclo/1.

Idea: lasciamo tutto com’è.

Firmato... (Confindustria).

 da Tuttoscuola del 21/2/2005

 

Si sta facendo più forte, a destra come a sinistra, il partito trasversale di coloro che pensano che occorre essere molto cauti prima di smantellare gli attuali istituti tecnici e professionali, che nel loro insieme configurano di fatto, allo stato delle cose, l’unica realistica base di quel "sistema di istruzione e formazione" del quale parla la stessa legge n. 53/2003, sia pure collocandolo istituzionalmente nell’area di competenza legislativa esclusiva delle Regioni.

All’interno della maggioranza di governo AN e una parte di Forza Italia condividono sostanzialmente la proposta fatta dal MIUR di "ospitare" all’interno dell’area liceale una articolata sub-area tecnico-professionale, e insieme a Confindustria spingono anzi per una maggiore caratterizzazione di questa sub-area, sollecitando una sistemazione dei quadri orari in senso meno generalista e più professionalizzante.

Significativo, in questo senso, è l’articolo pubblicato sabato 19 febbraio dal "Sole-24 ore" a firma di Claudio Gentili, dirigente del settore scuola e formazione di Confindustria. Partendo dai dati emersi da un’indagine svolta dall’ITIS "Volterra" di Ancona sul positivo inserimento lavorativo dei diplomati tecnici e professionali, Gentili insiste sull’ "esigenza di preservare la specificità e il carattere professionalizzante dell’istruzione tecnica nel nuovo quadro delineato dalla riforma Moratti".