Gilda:

precari d’accordo su proposta Valditara.

 da Tuttoscuola del 17/2/2005

 

Ha incassato un deciso consenso alla propria proposta, il senatore Giuseppe Valditara, durante l’incontro promosso dalla Gilda degli insegnanti a Roma il 15 febbraio con le Associazioni dei precari.

Questi i termini della proposta chiariti dal senatore, come si legge nel comunicato della Gilda: "un piano di assunzione di 90.000 docenti precari in 5 anni a partire dal 2005. La prima tranche dovrebbe coprire un vuoto di organico di 54 mila unità e poi negli anni successivi il turn over ed eventuali altri posti disponibili. A fronte di ciò il progetto Valditara propone una dilazione (non eliminazione) di cinque anni nella ricostruzione della carriera. Questa operazione consentirebbe di effettuare le assunzioni a costo zero per i primi tre anni, condizione necessaria per avere il via libera da parte dei ministeri economici."

Le numerose e rappresentative Associazioni presenti (ADACO, ADPM, AID, ANIEF, CIPAN, Comitato in difesa della scuola pubblica, Comitato precari di Avellino, MIIP) hanno espresso a Valditara "la necessità di modificare la legge 143 relativamente alla super valutazione dei punteggi di montagna, l’imposizione di un limite al punteggio derivante dai master e corsi post laurea, il depennamento dalle graduatorie permanenti dei docenti già in ruolo, il rispetto della quota del 20% riservata ai passaggi di ruolo, la messa a regime del piano di assunzioni prima dell’avvio del nuovo sistema di reclutamento a numero chiuso."

Inevitabile che sia stata espressa anche "la necessità di rendere concreto in tempi rapidi il progetto presentato individuando strumenti normativi idonei nonché il disagio umano e professionale nel quale vivono quotidianamente la loro condizione di precarietà".

Problema in via di soluzione dunque?

Problema in via di soluzione dunque?
Non del tutto, poiché l’ opposizione, interpellata dalla stessa Gilda, per voce di Alba Sasso (DS),
un‘intervista rilasciata a "Professione docente", il mensile della Gilda degli insegnanti, definisce "anticostituzionale" la proposta, dichiarandosi, nel contempo, disponibile ad un lavoro comune per un’attuazione della Legge 143, che non leda i diritti costituzionali.

Si attendono le prossime mosse per una vicenda che richiede, secondo la Gilda, una soluzione "trasversale", lontana da polemiche elettorali.