Intesa nei Ds per una nuova legge.

Intanto i sindacati passano ai raggi X il decreto sulle superiori.

Riforma Moratti, è da cancellare.

Non assicura il diritto all'istruzione per tutti fino ai 18 anni.

 da ItaliaOggi dell’8/2/2005

 

La legge Moratti va cancellata. Non ci sono spazi per rimettere mano al sistema scolastico così come delineato dalla legge n. 53/2003. Il provvedimento va abrogato e va ridisegnato un nuovo sistema, nel quale tutti gli studenti siano obbligati a istruirsi fino ai 18 anni. Niente divaricazione tra licei e formazione professionale a 14 anni, dunque, come invece prevede l'attuale riforma. È con questo impegno che i Ds hanno chiuso il loro congresso sabato scorso, approvando all'unanimità un ordine del giorno che impegna il partito, nel caso di vittoria alle prossime politiche, a promuovere una nuova riforma della scuola.

Da questo odg, che supera le diverse posizioni interne che si erano delineate, il partito guidato da Piero Fassino riprenderà il confronto nel centro-sinistra per la stesura del programma. Insomma, la sfida elettorale del 2006 è partita, anche sul terreno della scuola.

Intanto, i sindacati, come concordato con il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, stanno mettendo a punto i rilievi e le proposte per la riforma della secondaria superiore. Dalla diminuzione degli orari al taglio degli organici, dalla mancata parità tra istruzione e formazione alla mancata valorizzazione del personale, le critiche più dure alla bozza di decreto presentata. ItaliaOggi anticipa alcuni stralci delle relazioni che saranno inviate a viale Trastevere e dalle quali riprenderà il confronto.

 

Cgil scuola

La Cgil scuola, guidata da Enrico Panini, evidenzia come l'istruzione professionale passi da 5 a 4, con una perdita secca di circa 10 mila cattedre.

Sempre nel professionale si prevede un orario di 30 ore contro le attuali 40: “Una perdita secca di circa 29 mila posti di insegnamento frontale ma che potrebbero arrivare anche fino a 38 mila nel caso nel secondo biennio aumentassero le ore on the job”.

Perdita di cattedre anche nei licei. A seconda delle ore obbligatorie, di quelle facoltative e di quelle opzionali obbligatorie, è possibile stimare un calo di organici di 5 mila unità, che salgono a 22 mila presso gli istituti tecnici.

 

Cisl scuola

Manca l'unitarietà e la pari dignità del secondo ciclo, attacca la Cisl scuola di Francesco Scrima. “La configurazione unitaria e la pari dignità di un sistema di istruzione e di istruzione e formazione professionale, con percorsi dalle identità differenziate, appare del tutto teorica”, si legge nel documento. I due canali si allargano e differenziano ancor più, a fronte dell'evidente diversità di spessore educativo, culturale e formativo tra le finalità specifiche dei licei e quelle della formazione professionale, attribuendo a quest'ultima una funzione meramente di avviamento al lavoro.

La formulazione apprendimento in contesti di lavoro appare, inoltre, estremamente generica.

 

Uil scuola

“Siamo contrari al dualismo netto tra sistema dei licei e sistema professionale”, è la critica di fondo di Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola.

I licei con indirizzi (economici e tecnologici) dovrebbero prevedere, oltre alle materie culturali di base, anche discipline e percorsi didattici, stage, alternanza con il lavoro, che, dice la Uil, favoriscano l'acquisizione di competenze tecniche spendibili nel mercato del lavoro e delle professioni. Nel caso di una scelta rivolta al sistema dell'istruzione professionale, occorre garantire in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale un solido percorso di istruzione di base anche con un sistema integrato, anche secondo il modello dei campus. Invece nella bozza di decreto questa flessibilità non c'è.

 

Snals

Il sindacato autonomo di Gino Galati chiede un potenziamento delle materie caratterizzanti i vari indirizzi. “È necessario che alle attività teoriche siano affiancate quelle pratiche, attraverso l'uso dei laboratori, in modo che questo diventi l'elemento caratterizzante l'intero sistema dei licei”. Lo Snals evidenzia anche l'assoluta necessità di rivedere la valutazione biennale, in particolare i crediti e le certificazioni, “se si vogliono assicurare i passaggi tra i due sistemi e, all'interno del sistema di istruzione, tra tipologie diverse di liceo”.

 

Gilda

La Gilda punta l'attenzione sulla mancanza di un quadro generale, associato alla riforma degli ordinamenti, nel quale sia delineata una politica di intervento in favore del personale docente, pure chiamato, come risorsa strategica, a farsi carico del processo riformatore. “Una disattenzione palese verso la categoria docente e i numerosi problemi che la riguardano”, dice il coordinatore nazionale di Gilda, Alessandro Ameli, “dalla necessità del reperimento di risorse per i contratti alla stabilizzazione del personale precario, fino alla valorizzazione professionale e al ruolo dei docenti nel governo delle scuole”.