Congresso DS.

Cancellare la Moratti.

 da Tuttoscuola del 14 febbraio 2005

 

L’occasione era ghiotta, e lo schieramento anti-Moratti trasversale alle correnti. Così il congresso dei Ds ha approvato un documento che "impegna ad inserire nell’agenda del nuovo governo la cancellazione della legge 53 e l’immediato avvio di tutti i provvedimenti necessari a rilanciare il processo di riforma e innovazione del sistema formativo italiano, nel quadro degli obiettivi indicati dalla conferenza di Lisbona".

La notizia, ripresa con evidenza dai media vicini alla CGIL scuola (si veda, per esempio, la newsletter n. 3/2005 della associazione Proteo Fare Sapere in www.proteofaresapere.it), taglia corto con la prudenza e le caute aperture ad una linea di minore durezza antimorattiana che pure erano autorevolmente affiorate tra i DS ad iniziativa non solo della pattuglia riformista ma anche di personaggi come D’Alema e Amato.

Evidentemente il clima congressuale e l’imminenza delle scadenze elettorali, regionali e politiche, hanno indotto la maggioranza dei delegati a scegliere la linea intransigente, nella speranza di ricavarne un beneficio in termini di consenso, o almeno di raccolta del dissenso verso la "controriforma Moratti, che non piace neppure alla stragrande maggioranza della Casa delle libertà" e "vede gli insegnanti contrari con percentuali plebiscitarie". Perciò i Ds, si legge nell’ordine del giorno approvato, "si impegnano a costruire da subito un progetto diverso e alternativo, facendolo vivere in una grande campagna di discussione nel Paese e nel confronto con tutte le forze del centrosinistra".

Quali saranno le caratteristiche di questo progetto non si sa ancora, ma il preannunciato "confronto con tutte le forze del centrosinistra" lascia prevedere che ci sarà discussione con le componenti più moderate, Margherita e Udeur, e forse anche all’interno degli stessi DS quando si tratterà di concordare con Prodi la linea della neonata "Unione".