Integrazione scolastica: 

anno nuovo! Vita vecchia?

Fine dell’anno: tempo di bilanci. Quello sul mondo della scuola, sebbene possa vantare una serie di avvenimenti significativi, non può certo considerarsi del tutto positivo. E cosa porterà il 2006? Sicuramente si apre con la speranza di un maggior impegno da parte di tutti.

Salvatore Nocera, da Superabile del 4/1/2006

 

Al termine di ogni anno si traccia un rapido consuntivo degli avvenimenti accaduti e si formula un giudizio su di essi.

Cosa è avvenuto durante il 2005 in materia di politiche di integrazione scolastica?

Facciamo, dapprima, una rapida cronaca e poi formuleremo qualche giudizio.

Dopo numerose insistenze, anche scritte, delle associazioni, il sottosegretario Valentina Aprea ha convocato in giugno una riunione dell’Osservatorio ministeriale permanente, nel quale si è deciso l’avvio di una ricerca sugli indicatori di qualità dell’integrazione scolastica, tramite somministrazione di un questionario in alcune scuole. Al termine della ricerca che doveva tarare tecnicamente il questionario, esso sarebbe rientrato nel questionario generale di valutazione della qualità del sistema d’istruzione, dal momento che l’integrazione scolastica deve ormai considerarsi una componente ineliminabile e trasversale di tutto il sistema scolastico, concernendo circa il 2% della popolazione studentesca, inserito, per essere integrato, nella quasi totalità delle classi, specie della scuola elementare e media.

Si decise pure di organizzare un seminario di studio in autunno sulla didattica relativa all’integrazione.

Il sottosegretario fece una fugace apparizione, senza dare alcuna risposta a un documento delle associazioni, recante 15 punti critici dell’integrazione che necessitano urgenti soluzioni.

La ricerca, invece, affidata all’Invalsi, si è svolta e i risultati saranno presentati alle associazioni subito dopo l’inizio del nuovo anno.

Dal 28 al 30 novembre è stato organizzato vicino Sorrento un interessantissimo seminario riservato ai referenti regionali e provinciali per l’integrazione scolastica ed agli esperti delle associazioni appartenenti all’Osservatorio scolastico.

Ai lavori ha partecipato oltre il 90% dei referenti invitati , mentre c’è stata una scarsa presenza delle associazioni.

Durante i lavori sono state svolte cinque relazioni, di cui una sul progetto ministeriale per creare dei referenti provinciali circa l’utilizzo dei mezzi informatici da parte degli alunni con disabilità, e quattro concernenti rispettive esperienze e modalità di integrazione nel Nord-Est, nel Nord-Ovest, nel Centro e nel Sud d’Italia; si è svolta quindi una ‘tavola rotonda’ sui rapporti interistituzionali per garantire la qualità dell’integrazione, coordinata dal direttore generale per la Sardegna, dr. Pietrella, in cui sono intervenuti un sindaco, un rappresentante di una Provincia, uno della ASL e al termine si è svolto un breve dibattito.

L’indomani si sono svolti quattro gruppi di lavoro sulle medesime tematiche, che hanno elaborato documenti con osservazioni e proposte per il prossimo futuro.

Il 30 novembre mattina si è avuta la lettura e la discussione dei documenti elaborati.

Il sottosegretario Aprea, facendo una lunga deviazione durante il viaggio di trasferimento da Bari a Roma, ha fatto un’altra fugace apparizione, quasi virtuale, di 4 minuti, e ha ringraziato tutti per l’impegno, ha formulato gli auguri per le prossime festività, ha delegato la dir. gen. Mo’ioli a dare le risposte alle 15 richieste che le associazioni da oltre un anno rivolgono al Ministero e ha chiuso dando una grande notizia: un facoltoso offerente di Verona ha effettuato una lauta elargizione affinché i compagni dei bambini non udenti delle scuole di quella città potessero imparare la Lis (Lingua italiana dei segni) per poter comunicare ed integrarsi con loro. Non ha precisato, data la fretta, se la Lis sarebbe stata insegnata anche ai compagni dei sordi ‘oralisti’, che sempre più frequentemente le famiglie protesizzano in età precocissima o fanno ‘impiantare’ con l’impianto cocleare, per cui non hanno più bisogno né di Lis né di interpreti gestuali.

I lavori sono stati chiusi dal direttore generale per lo Studente, dr.ssa Mariolina Mo’ioli, che ha assicurato di avviare delle soluzioni amministrative alle varie richieste delle associazioni, rimaste ancora senza alcuna risposta da parte del livello politico.

A documentazione della serietà dei lavori si pubblica il documento relativo al gruppo di lavoro sui rapporti interistituzionali.

Al rientro a Roma, il dir gen Mioli ha fatto sapere di aver inviato per la firma , secondo le richieste delle associazioni, due lettere, una di convocazione di un incontro coi sindacati-scuola ed una di richiesta di convocazione della Conferenza Stato-regioni-Città, nonché di stare preparando una bozza di direttiva o ‘raccomandazioni’ sulle male e le buone prassi di integrazione per migliorarne la qualità.

Questa la cronaca degli avvenimenti dell’anno, che, pur non essendo particolarmente risolutivi dei gravi problemi attuali, mostrano come qualcosa, sia pur lentamente si muove, se non altro a livello amministrativo.

Quale giudizio dare al termine di quest’anno?

 

Seguiamo le vie gerarchiche.

Il ministro: di lei, può dirsi in materia di politiche per l’integrazione scolastica, la definizione che il catechismo cattolico dà di Dio: “C’è, ma non si vede”. Infatti il ministro è presente con la firma in tutti i decreti delegati attuativi della legge n. 53/03 di riforma della scuola, nei quali è sempre presente un accenno alla salvezza dell’integrazione scolastica secondo i principi fissati dalla legge-quadro n. 104/92; però è assente a livello di politiche scolastiche sull’integrazione, non avendo dato alcuna risposta ai numerosi quesiti urgenti sui rischi alla qualità dell’integrazione, né ha mai convocato una conferenza dei servizi con i direttori scolastici regionali che ormai sono i decisori, per il Ministero, a livello regionale e dovrebbero avviare la stipula generalizzata degli accordi di programma sull’integrazione scolastica, ancora realizzati solo in pochissime regioni in modo totale, come l’Emilia-Romagna , il Veneto la Toscana , il Piemonte e la Liguria.

 

Il sottosegretario: di lei potrebbe dirsi il contrario del ministro: “ Si vede, ma non c’è”. Infatti appare e scompare rapidissimamente negli incontri in cui sono presenti le associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari; ma non risponde e delega tutto al livello amministrativo.

Eppure il DPR n. 29/93 ha fissato con chiarezza due livelli nelle pubbliche amministrazioni, quello politico, riservato ai Ministri ed ai Sottosegretari e quello amministrativo riservato ai dirigenti generali, fra i quali non può esservi scambio di funzioni, compiti ed azioni.

Il fatto che il sottosegretario abbia ricevuto espressamente la “ delega” dal ministro circa la materia dell’integrazione scolastica, fa gravare su di lei tutte le competenze politiche in questo campo. Ma questa delega è stata esercitata solo in piccola parte, rispetto alle ampie necessità del settore, che pur appare come prioritario nella Direttiva ministeriale del 2003 sugli obiettivi prioritari delle politiche scolastiche.

E’ stata forse la sensazione di scarso impegno del livello politico, avvertito dalle associazioni, la causa della loro scarsa partecipazione al seminario di Sorrento.

 

La segreteria del sottosegretario: bisogna darle pubblicamente atto che, tutte le volte che sono stati segnalati casi gravi e urgenti di mala integrazione, essa è intervenuta con successo, garantendo il diritto allo studio messo a rischio per alcuni alunni con disabilità.

Però questi sono interventi ‘emergenziali’, per i quali si ringrazia, ma non possono sostituire scelte di linea politica generale di fondo.

 

Il livello dirigenziale: la direzione generale per lo studente, pur avendo a sua disposizione appena 4 operatori, che però sono impegnati a mezzadria con altri settori della Direzione, si è sforzata, durante quest’anno, di fare il possibile per venire incontro alle richieste delle associazioni e l’impegno profuso nella preparazione del seminario di Sorrento e nell’iniziative successive stanno a dimostrarlo. Sarebbe stato necessario che in questi 5 anni l’organico dell’ufficio per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità fosse stato incrementato, in modo da tenere contatti regolari con i referenti provinciali per l’integrazione scolastica, che invece sono stati riuniti a Sorrento per la prima volta.

 

Previsioni per il 2006

Invero, sino a fine marzo, con il ministro impegnato per le elezioni da sindaco a Milano, oltre che per le votazioni politiche, c’è poco o nulla da sperare. Sarebbe già tanto se riuscisse a sottoscrivere le “raccomandazioni” di cui sopra.

Dal canto suo, il sottosegretario, se si impegnasse a livello di politiche generali così come fa impegnare la Segreteria, potrebbe anche dare risposte operative ad alcune tra le più urgenti istanze delle associazioni, magari dandone notizia ufficiale in un ultimo incontro dell’Osservatorio Ministeriale, fortemente richiesto dalle associazioni presenti a Sant'Agnello.

Ma è la Direzione generale per lo Studente - visti anche i precedenti - quella sulla quale ritengo realisticamente si possa fare affidamento per qualche piccola soluzione, che sarebbe una grande cosa rispetto all’immobilismo politico di questi cinque anni.
Per quanto poi riguarda il periodo successivo alle elezioni nazionali del 9 aprile, non si possono fare previsioni. Una cosa però è certa: a livello politico - chiunque vinca quelle elezioni - peggio di come è andata in questo quinquennio non potrà andare. Questo è anche l’unico augurio sincero che ci possiamo fare, impegnati come siamo nel miglioramento della qualità dell’integrazione scolastica.