Nel portfolio una precisazione
sull'IRC obbligatorio.
Tuttoscuola, 1 dicembre 2005
La risposta ai dubbi circa il senso di
disciplina obbligatoria che il Miur ha dato all’insegnamento della
religione cattolica potrebbe venire dall’esame attento della
modulistica per il portfolio delle competenze allegato alla
circolare n. 84/2005
contenente linee guida per la compilazione del portfolio.
Nel modello del documento di valutazione (ex-scheda individuale)
l’insegnamento della religione cattolica e quello delle attività
alternative non sono inseriti nella parte delle discipline ordinarie,
bensì subito appresso, sotto la dicitura "Insegnamenti obbligatori
opzionali".
Dalla lettura sembra di poter ricavare questa interpretazione: la
scuola ha l’obbligo di offrire tali insegnamenti (IRC o attività
alternative), mentre le famiglie, nel rispetto della libera scelta,
hanno diritto di decidere se avvalersene.
Ovviamente la valutazione si riferisce ad una scelta già avvenuta in
sede di iscrizione.
Può rimanere il dubbio ulteriore degli effetti sul monte ore annuo
delle presenze nel caso in cui lo studente si sia avvalso
dell’ulteriore facoltà di non avvalersi né dell’insegnamento della
religione cattolica né delle attività alternative.
Ed è forse proprio questo il punto da chiarire da parte del ministero,
sia per i licei sia per la scuola secondaria di I grado, visto che in
entrambi questi settori scolastici è previsto il limite minimo di
presenza di almeno tre quarti del monte ore annuo personale ai fini
della validità dell’anno scolastico.
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