Continua sul sito del ministero la pubblicazione
di Faq Portfolio ad alto tasso di scontro. L'assenza del tutor riaccende la polemica con i sindacati ItaliaOggi del 6/12/2005
È scontro aperto tra ministero dell'istruzione e sindacati sulla questione del tutor e del portfolio. I sindacati sostengono che il tutor e il portfolio non possono essere introdotti nella scuola se non c'è un contratto specifico. E l'amministrazione risponde con un servizio di Faq sul portfolio (frequently asked questions: domande poste frequentemente) per favorirne l'introduzione. Senza contratto (si veda ItaliaOggi di martedì scorso). Il servizio attivato dal ministero è disponibile sul sito.
La posizione del ministero Secondo l'amministrazione centrale, la compilazione del portfolio delle competenze è sempre stata obbligatoria. Anche l'anno scorso vi era l'obbligo di compilarlo, e le scuole, nella fase di avvio della riforma, potevano liberamente definirne struttura e modalità di gestione, tenendo conto comunque delle finalità dello strumento come disposto dalle indicazioni nazionali. La tesi interpretativa secondo cui il portfolio delle competenze non era uno strumento obbligatorio, sempre secondo il ministero, sarebbe stata originata da chi sosteneva che le stesse indicazioni nazionali, che prevedono l'impiego del portfolio, essendo transitorie, non erano vincolanti. E con esse non avrebbe dovuto essere vincolante nemmeno il portfolio che è inserito e regolamentato dalle stesse. Si è trattato di una tesi illogica e illegittima, afferma l'amministrazione centrale, perché una norma, anche se transitoria, vale a ogni effetto fino all'introduzione della norma definitiva.
Ma i sindacati non sono d'accordo La posizione dell'amministrazione centrale non convince, però, i sindacati della scuola. Cgil, Cisl e Uil, infatti, hanno chiesto un incontro urgente proprio per discutere dei problemi relativi al portfolio. La Cgil ha anche diffuso un comunicato nel quale si legge che la circolare sul portfolio interviene ancora una volta su alcune materie che hanno bisogno di definizione contrattuale, come l'organizzazione del lavoro, il tutor e i carichi di lavoro, inoltre non tiene conto del fatto che non sono stati definiti né gli indirizzi generali sulla valutazione degli alunni né le competenze che gli stessi devono raggiungere, né il regolamento sul trattamento dei dati sensibili sollecitato dall'autorità di garanzia per la tutela della privacy. Al coro dei no si aggiunge anche la Federazione Gilda-Unams, che ha anche elaborato un vero e proprio kit di reclami e diffide, giuridicamente argomentato, per consentire agli insegnanti di stoppare l'iniziativa del ministero. Secondo la federazione Gilda-Unams, infatti, tutor e portfolio non possono essere introdotti senza il contratto. Perché non è possibile effettuare una prestazione aggiuntiva in assenza di un'apposita previsione retributiva.
contrattazione ferma Al di là delle posizioni in campo resta il fatto che la contrattazione sul tutor, a un anno dai primi incontri, si è definitivamente arenata. L'amministrazione, infatti, da allora, non ha più riconvocato i sindacati. La bozza che venne consegnata alle organizzazioni sindacali prevedeva, tra le altre cose, che il docente tutor avrebbe dovuto, in ogni caso, effettuare l'attività di insegnamento per tutto l'orario di cattedra. Compresi gli insegnanti di scuola elementare che avrebbero dovuto comunque prestare le consuete 22 ore di insegnamento settimanale. A prescindere dallo svolgimento dell'incarico. Quanto alla retribuzione, l'amministrazione aveva proposto circa 10 euro mensili in più per i docenti che avrebbero svolto la nuova funzione. Ipotesi subito rigettata dai sindacati. |