RIFORMA MORATTI Prof "ribelle" blocca l’aula Riesplode la guerra dei quiz. Federica Gieri da Il Resto del Carlino del 2/11/2005
Riesplode la guerra contro le prove Invalsi (i test voluti dal ministero dell’Istruzione per valutare il livello di apprendimento degli studenti italiani) e i Cobas Scuola invocano ora l’obiezione di coscienza. Invitando gli insegnanti di elementari e medie a non far fare i quiz agli alunni. E se dai presidi partiranno, come d’obbligo per legge, provvedimenti disciplinari contro gli insegnanti ‘ribelli’, i Cobas sono pronti ad impugnare quegli atti davanti al giudice del lavoro. Una strategia anti Moratti che, dopo il no ai test pronunciato negli ultimi due anni scolastici dai maestri dell’elementare Longhena e da quelli dell’istituto comprensivo 10, quest’anno si è allargato alla provincia. Contagiando le Jussi-Rodari, scuola media di San Lazzaro. Qui infatti il professore di Lettere, Luca Castrignanò (tra l’altro Rsu Cobas), non ha voluto lasciare la sua classe, dove un collega avrebbe dovuto sottoporre i ragazzi ad un «test nozionistico fine a se stesso, avulso da qualsiasi contesto didattico». Ora sta aspettando la minacciata sanzione. Tutto nasce da una delibera del Collegio dei docenti della media del 25 ottobre in cui il 90% degli insegnanti (una settantina) vota contro i quiz. «Quindici giorni dopo – racconta il docente – la preside, con un decreto, ha annullato la nostra delibera». Ripristinando, così l’obbligo del quiz e «avvertendoci delle eventuali sanzioni. Sappiamo che i presidi, incluso il nostro – denuncia Castrignanò – sono stati sottoposti a forti pressioni esterne affinché si facessero i test Invalsi». Ma la decisione assunta dal dirigente scolastico, contesta il sindacalista, di fatto «taglia fuori» il Collegio dei docenti da un settore di sua competenza: la didattica. Inoltre la preside, per poter organizzare la prova, deve firmare degli ordini di servizio per autorizzare gli spostamenti, da una classe ad un'altra, dei docenti i cui studenti sono sottoposti all’esame. Proprio questi ordini di servizio i Cobas sono pronti ad impugnare (pare per la prima volta) davanti al Tar per «illegittimità». Sta con la preside, il dirigente del Csa, Paolo Marcheselli. «Il collegio dei docenti non ha la possibilità di far decadere o modificare una disposizione del ministero», spiega. Dunque il documento del 25 ottobre «di per sé era nullo», rivela il dirigente. Quindi l’affondo. «I docenti devono saper distinguere la loro opinione dai loro compiti istituzionali». |