Documento di valutazione/1.

Interpellanza DS per difendere la religione ebraica.

Tuttoscuola, 21 dicembre 2005

 

Con interpellanza urgente, sottoscritta da diversi deputati DS, primo firmatario l’on. Violante, è stato chiesto al ministro Moratti un chiarimento circa il documento di valutazione inserito nel portfolio delle competenze, previsto dalla circolare n. 84 del novembre scorso.

Il documento di valutazione include tra gli insegnamenti obbligatori/opzionali quello della religione cattolica e delle attività didattiche ad esso alternative.

L’inclusione dell’insegnamento della religione cattolica all’interno del documento di valutazione, anziché su scheda separata come avvenuto in passato, a parere degli interroganti lede il diritto delle altre confessioni religiose.

In particolare, secondo l’interpellanza, il nuovo strumento di valutazione "sembra strutturato prescindendo totalmente dalla circostanza dell’esistenza anche di scuole istituite da confessioni religiose diverse da quella cattolica".

A dire il vero, il nostro sistema legislativo prevede la tutela di tutte le confessioni religiose, ma solamente per quella cattolica ne prevede l’insegnamento a carico dello Stato e la conseguente valutazione degli apprendimenti, fermo restando, ovviamente, il diritto delle famiglie di avvalersene o meno. E questo è avvenuto anche in precedenza con la scheda separata.

Scheda separata che, secondo esponenti delle scuole ebraiche, veniva utilizzata - con autonomi adattamenti - per valutare gli apprendimenti nella cultura e nella religione ebraica.

Adattamenti, non si sa quanto regolari o meno, ma che avevano consentito di dare spazio alla valutazione della religione ebraica. Da qui, ora, la protesta per il venir meno di questo spazio liberamente utilizzato.

Amos Luzzatto, presidente delle comunità israelitiche in Italia, sul "Corriere della Sera" ha parlato di rischio di ritorno ad una religione di Stato e di discriminazione delle confessioni religiose minori.