Portfolio nel ciclone.
Contestato insieme al docente tutor
ItaliaOggi del
27/12/2005
Portfolio e tutor ancora nel ciclone. L'incontro
svoltosi a viale Trastevere lo scorso 19 dicembre non soddisfa i
sindacati confederali che pure apprezzano la disponibilità manifestata
dal dicastero dell'istruzione nel proseguire il confronto sulla
circolare ministeriale n. 84 del 10 novembre 2005 contenente le linee
guida per la definizione e l'impiego del portfolio delle competenze
nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo.
Una circolare che interviene ancora una volta su materie che hanno
bisogno di definizione contrattuale, hanno denunciato i sindacati,
come l'organizzazione del lavoro, i carichi di lavoro e il tutor e
che, inoltre, non tiene conto del fatto che non siano stati ancora
definiti né gli indirizzi generali relativi alla valutazione degli
alunni né le competenze generali che gli stessi devono raggiungere.
Per non parlare del regolamento relativo al trattamento dei dati
sensibili sollecitato dall'autorità di garanzia per la tutela della
privacy.
In particolare, e relativamente al portfolio, i sindacati ribadiscono
che di tale strumento di valutazione non c'è traccia né nella legge n.
53/2003 né nel decreto legislativo n. 59/2004 ma solo nelle
indicazioni nazionali le quali, essendo norme transitorie, non possono
avere carattere vincolante. Così come, è l'immediata conclusione, non
avere carattere vincolante lo stesso Portfolio che da esse è
regolamentato e la cui compilazione non può essere fatta passare per
obbligatoria. La critica dei confederali, condivisa anche dalla
federazione Gilda-Unams, è articolata: sarebbero, dicono Cgil, Cisl e
Uil scuola, ´le stesse indicazioni nazionali ad affermare che la parte
che riguarda la valutazione va compilata sulla base degli indirizzi
generali sulla valutazione degli alunni e il riconoscimento dei
crediti e dei debiti formativi secondo le procedure stabilite
dall'articolo 8 del dpr n. 275/99, cioè attraverso decreti che abbiano
già acquisito il parere del Cnpi e delle commissioni parlamentari'.
Un atto cui va aggiunto il regolamento vero e proprio sui livelli
minimi delle prestazioni che però, a tutt'oggi, non è stato ancora
previsto. Obiezioni alle quali il ministero dell'istruzione aveva
risposto nei giorni scorsi non discostandosi poi di fatto, nel corso
dell'incontro del 19 dicembre, dalle posizione già assunte: una norma,
anche se transitoria, vale a tutti gli effetti sino all'introduzione
della norma definitiva.
E non si sciolgono i nodi neanche per quanto concerne la figura del
tutor cui si chiede di erogare una prestazione aggiuntiva in assenza
di apposite previsioni retributive. In altri termini, specifica la
Flc-Cgil in una nota, la funzione tutoriale inerisce a una materia di
carattere meramente contrattuale e di competenza del Ccnl e sulla
quale non è stata sinora conclusa trattativa alcuna.
A conclusione dell'incontro, è rimasta infine aperta e irrisolta anche
la questione relativa all'inserimento, nel portfolio delle competenze,
di alcuni dati sensibili concernenti l'alunno e la sua famiglia.
Un tema sul quale si era concentrata, lo scorso anno, l'attenzione del
garante per la tutela della privacy e in seguito al cui parere era
stato dato mandato agli organi competenti di stilare un regolamento
che fissasse paletti più rigidi nello stabilire quali dati le scuole
potessero raccogliere e quali dovessero essere le modalità del loro
trattamento e della loro conservazione.
L'intervento del garante era stato sollecitato dal fatto che, tra i
dati sensibili, compariva anche l'orientamento religioso ´e le
conseguenti scelte educative' delle famiglie. Un monitoraggio da molti
ritenuto inutile e indiscreto nonché lesivo di alcuni principi
costituzionali quali l'uguaglianza dei cittadini, le pari opportunità
e la laicità dello stato. Una polemica destinata a tornare alla
ribalta dopo lo scivolone del ministero sull'obbligatorietà
dell'insegnamento della religione cattolica e dopo la recente
assunzione di circa 3 mila insegnanti di religione.