COMO

«Babbo Natale è un’invenzione».

Rivolta a scuola.

Giuseppe Spatola, da Il Corriere della Sera del 7/12/2005

 

COMO - «Cara maestra, sostenere che io non esisto e che non posso spostarmi su una slitta volante trainata dalle renne, vuol dire uccidere la fantasia e la libertà di vivere nel mondo delle meraviglie dei bambini». Firmato Babbo Natale da Rovaniemi, Finlandia. Inizia così la letterina di protesta di Cecilia Pineda, mamma di una alunna delle scuole elementari di Maslianico, alle porte di Como, spedita alla maestra di sua figlia. Una missiva in cui «rimprovera» l’insegnante per aver turbato gli alunni raccontando loro che Babbo Natale non è altro che un’invenzione. I fatti risalgono a qualche giorno fa, quando una bambina è tornata a casa piangendo e, imbronciata, ha accusato i genitori di averle raccontato bugie sull’esistenza di «papà natale». «La maestra oggi ha detto che Babbo Natale non esiste. Voi invece tutti gli anni mi raccontate che arriva con le renne a portarmi i regali» avrebbe detto la piccola chiedendo spiegazioni.

Immediata la reazione dei genitori che oltre a criticare la scelta della maestra, hanno preso carta e penna scrivendo a nome del «babbo più amato dai piccini». «Non so se sia giusto che tocchi alla scuola svelare questi "segreti" o ai genitori - spiega Cecilia Pineda -. Di certo credo che non sia proprio il caso di deludere bambini ancora piccoli. Se togliamo loro anche la fantasia e la meraviglia, nel futuro cosa potranno avere? Nessun bambino è cresciuto male credendo alle fiabe...». L’insegnante si è giustificata con argomenti «politicamente corretti»: «Babbo Natale non è una credenza di tutti. Mi pare che i genitori, salvo qualche eccezione, abbiano condiviso le mie parole e i bambini non siano rimasti turbati». L'anno scorso polemiche le aveva suscitate un insegnante di Como che per non urtare la suscettibilità dell'unico alunno musulmano, aveva sostituito la parola Gesù con «virtù» nei canti natalizi.