Difesa delle lingue comunitarie.

Raccolte oltre 2100 adesioni.

di Monica Anelli (Sassari) e Anna Manao (Venezia), 20/12/2005.

 

Care/i colleghe/i,

come promesso, vi inviamo l’aggiornamento delle adesioni ricevute dalla petizione che noi abbiamo promossa. Il risultato è stato straordinario (poco meno di 1500 adesioni al 2 dicembre), ben oltre il previsto, e ciò ha provocato non poche difficoltà pratiche nella gestione dell’iniziativa.

A un certo punto, per garantirci un minimo di controllo sulla corretta identità di quanti inviavano la propria adesione, abbiamo deciso di accogliere solo i messaggi che indicavano città e materia d’insegnamento. Ma ciò ha ovviamente comportato ulteriore lavoro e senz’altro qualche nominativo si è perso. Siccome il sito della Scienze Sociali (www.manzoniweb.it) non solo ha pubblicato la nostra petizione, ma dà attualmente la possibilità di aggiungere direttamente nuove adesioni, invitiamo tutte/i a diffondere l’informazione a quanti non potranno essere contattati direttamente con questo messaggio.

Abbiamo inoltre chiesto al collega che si occupa del sito di valutare la possibilità di pubblicare l’aggiornamento delle adesioni arrivate a noi (e di cui noi abbiamo conservato il mittente, a tutela nostra e a garanzia della serietà dell’adesione stessa)  in quanto riteniamo che sia più opportuno che un sito di scuola abbia la gestione di un’operazione così delicata e che, in qualche maniera, deve passare di mano proprio per consentire l’allargamento delle iniziative.

Per queste ragioni, il nuovo invio che faremo in questi giorni ai soggetti istituzionali e politici non conterrà l’elenco nominativo degli aderenti, ma il testo della petizione con l’informazione che sono pervenute alle promotrici dell’iniziativa oltre 1400 adesioni da tutta Italia.

Come molte/i sanno, tra la fine di ottobre e i primi di novembre, la petizione, con il primo centinaio di adesioni, è stata inviata o trasmessa personalmente da noi al MIUR, e alle sue sedi decentrate, ai partiti dell’opposizione, al prof. Bertagna (attraverso una docente dell’IRRE del Veneto), alle associazioni di Lingue (ANILS e LEND), agli Organismi di rappresentanza in Italia di alcuni Paesi europei (Francia, Spagna, Germania) ai livelli provinciali e regionali dei sindacati scuola Confederali, allo SNALS, alla GILDA, ai COBAS, ai siti che si occupano di scuola.

Dobbiamo ringraziare in particolare, oltre che Manzoniweb e l’Associazione Passaggi, la GILDA di Venezia (che ha trasmesso la petizione alle diverse sedi provinciali), Tecnica della Scuola, la Rete delle Scuole di Milano, il CIP (Comitati Insegnanti Precari) Nazionale, la CGIL scuola di Venezia che hanno pubblicato il documento, rendendo così capillare l’informazione in tutta Italia.

Le Ambasciate di Francia e di Spagna in Italia hanno dato una risposta positiva alle nostre istanze, ma  al momento non abbiamo importanti riscontri concreti da parte dei soggetti istituzionali o politici. E’ questa la ragione per cui abbiamo deciso di inviare  una seconda volta la petizione, con l’informazione sul numero delle adesioni raggiunte il 2 dicembre. Confidiamo che ciò possa convincere a maggiore attenzione Ministero, partiti, sindacati, etc. Al momento possiamo contare sull’interessamento promesso da parte di alcuni parlamentari locali, sui passaggi che dovrebbero intraprendere l’Alliance Française e gli altri organismi di rappresentanza internazionale, sulle risorse di alcune associazioni professionali (ANILS, LEND, AIF…) che già hanno sottoscritto dei documenti contro l’art. 25 della “riforma”.

Dobbiamo ringraziare anche per i suggerimenti che molte/i colleghe/i ci hanno dati: coinvolgere le case editrici, interessare la Commissione Europea, etc. Di tutto questo abbiamo tenuto conto.

Ancor di più, però, ci sentiamo di insistere perché, a livello locale, a partire dalla singola scuola per arrivare alla realtà territoriale comunale, provinciale, regionale, continui la sensibilizzazione nei confronti del problema e si “inventino” efficaci forme di mobilitazione, adeguate alla gravità  del problema.

Non è forse un caso, che molte, moltissime delle adesioni vengano dal mondo dell’Università, dal precariato delle/gli specializzande/i che non sanno cosa sarà del loro futuro.

Non è neppure un caso, e ciò lo attribuiamo all’estrema maturità che c’è tra i docenti della scuola italiana, che consenso rispetto a quanto da noi sostenuto sia espresso proprio dalle/i  colleghe/i di inglese che avrebbero dovuto trarre vantaggio dalla disposizione legislativa.

Qualcuna/o, giustamente, ci ha rimproverate di non aver coinvolto studenti e famiglie o più genericamente “la società civile” (anche se tra le adesioni compare qualche genitore o qualche ATA) , ma questa è stata una scelta meditata: abbiamo voluto attraversare le diverse appartenenze sindacali e disciplinari, abbiamo soprattutto voluto evitare che in questo momento qualcuno pensasse al desiderio di strumentalizzare il dissenso nei confronti di una legge del Parlamento. Certo è che si aprirà una fase in cui, necessariamente, genitori e studenti, dirigenti scolastici (anche tra questi qualcuno ha voluto aderire) dovranno intervenire per dire la loro e fare delle scelte.

Le promotrici della petizione ritengono di aver esaurito il compito che si erano date. Auspicano che quanto da loro promosso apra una fase nuova per la quale sarà fondamentale non solo l’iniziativa centrale, ma anche quella decentrata e il coordinamento delle diverse iniziative che si produrranno nei prossimi mesi.

Ringraziamo tutte/i e salutiamo affettuosamente

Monica Anelli (Sassari)

Anna Manao (Venezia)

 

p.s.: Tra il 2 ed oggi, abbiamo continuato a ricevere decine e decine di adesioni. Invieremo al Manzoni web l’aggiornamento, comunque vi sollecitiamo a “dirottare” verso il sito ulteriori adesioni. Grazie

 

  L'elenco delle adesioni