Tutor. Il principio gerarchico VS la scuola della collegialità. di Diana Cesarin (Segretaria naz. MCE), dal CESP dell'1/4/2005
dalla audizione dell’MCE alla commissione cultura del Senato "[...] Sulla funzione docente Il decreto prevede la possibilità per le istituzioni scolastiche di stipulare contratti di prestazione d’opera con esterni per garantire le attività educative e didattiche. Contemporaneamente le Indicazioni Nazionali prevedono la cancellazione dell’organico funzionale di circolo. Già è in atto una diminuzione dei tempi di contemporaneità e delle risorse professionali per specifici progetti. L’impressione è che l’organico di istituto non potrà che garantire, di fatto, solo una copertura d’orario attraverso un insegnamento di tipo frontale. Si delinea una nuova figura di insegnante, con specifica formazione, con funzioni di orientamento, tutorato, coordinamento, cura delle relazioni con le famiglie e della documentazione del percorso formativo. Dalla pratica di lavoro cooperativo che caratterizza la nostra associazione ci viene la consapevolezza che le diverse esperienze, competenze e perfino le propensioni individuali degli insegnanti possono alimentare un percorso comune funzionale alla messa a punto ed alla gestione, come regia educativa, di un progetto condiviso. Esse non devono fungere da base per processi di deresponsabilizzazione, di delega, di gerarchizzazione. E’ auspicabile piuttosto che siano valorizzate sia in termini funzionali che economici all’interno di un quadro che salvaguarda le condizioni perché il team docente possa operare in una dimensione di ricerca-azione fondata sull’attenzione ai soggetti e ai loro bisogni formativi, sulla organizzazione di contesti di apprendimento, sulla riflessione sull’esperienza che permette la valutazione e la ri-progettazione dei percorsi. Vi sono situazioni in cui si stanno positivamente sperimentando forme di co-didattica e percorsi di co-progettazione La messa a fuoco di funzioni di coordinamento, così come una precisa assunzione di responsabilità in riferimento a progetti specifici, già peraltro diffusamente attuate, sono senz’altro opportune per la piena realizzazione dell’autonomia scolastica, e necessitano della destinazione di precise quote di orario di servizio e di forme di riconoscimento economico. Ci pare invece necessario ribadire che il tutorato e la presa in carico di ciascun alunno e dei gruppi classe sono elementi fondanti la professionalità di tutti i docenti. Per quanto riguarda la figura degli esperti prestatori d’opera, qualora essa risultasse approvata, noi chiediamo che, nel tentativo di arginare una possibile, negativa, tendenza alla frammentarietà degli interventi, sia prevista la partecipazione di queste figure all’elaborazione del piano dell’offerta formativa e a tutte le attività di programmazione e valutazione che impegnano il corpo docente. Attività che, a nostro avviso, vanno garantite, riconosciute e implementate. In un mondo che si caratterizza per l’incertezza, per la frammentarietà delle esperienze, per l’acuirsi delle differenze è importante che la scuola mantenga e coltivi una dimensione ermeneutica, una capacità di costituire una struttura che connette e che permette l’elaborazione del senso. Una condizione perché ciò sia possibile risiede nella partecipazione dei diversi operatori della scuola ad un progetto condiviso che sappia interpretare in modo alto e qualificato l’autonomia scolastica. [...]" |