Prove di valutazione Invalsi. Lo Snals fuori dal coro. da Tuttoscuola, del 27 aprile 2005
Il primo segnale critico nei confronti delle
prove Invalsi per rilevare i livelli di apprendimento degli alunni del
primo ciclo di istruzione è venuto dalla Cgil-scuola che ha anche
messo in discussione, senza mezzi termini, l’obbligatorietà di
sottoporsi a tali prove in nome, ancora una volta, dell’autonomia
delle istituzioni scolastiche. Lo Snals, invece, rispondendo ad interrogativi provenienti dalla sua base (www.snals.it), disorientata dalle voce critiche, è intervenuto ricordando che la direttiva n. 56 del 12 luglio 2004 aveva chiaramente previsto già dall’estate scorsa che "L'attività di valutazione per il primo ciclo di istruzione (studenti della II e IV classe della scuola primaria e delle I classe della scuola secondaria di I grado) è obbligatoria in quanto connessa all'avvio della riforma del I ciclo del sistema scolastico a seguito dell'entrata in vigore del D.L. 59/04 che ne disciplina i percorsi...". Lo Snals si preoccupa piuttosto del fatto che alcuni docenti saranno impegnati in attività aggiuntive per consentire la somministrazione dei test di prova predisposti dall’Invalsi per le discipline di italiano, matematica e scienze. Per loro si rende necessario, tramite contrattazione integrativa di istituto, il riconoscimento di apposito compenso per la prestazione aggiuntiva. |