La FISH sull’integrazione scolastica. Un appunto della FISH (Federazione Italiana Superamento dell’Handicap) sui temi urgenti in materia di integrazione scolastica, emersi durante i lavori dei gruppi dell’Osservatorio Nazionale Ministeriale del luglio 2004, da risolvere con Circolari, con Atti Amministrativi o con Norme Legislative. di Salvatore Nocera Roma, 3 aprile 2005 pubblicato su grusol.it il 18/4/2005
1. Formazione iniziale e in servizio dei docenti per il sostegno
Le semestralità previste
dal Decreto Legislativo applicativo della riforma sono del tutto
insufficienti e comunque troppo sbilanciate sul versante della
clinica. Occorre invece aumentare le semestralità della didattica e
della programmazione metodologica con particolare riguardo alla
pedagogia cooperativa.
2. Occorre una Direttiva Ministeriale per fare una stima delle prassi improprie, quali: - ordine dato ai docenti per il sostegno di supplire in altre classi i colleghi assenti, anche quando l’alunno con disabilità è a scuola; - uscita dell’alunno con disabilità dalla classe per quasi tutte le ore di lezione, accompagnato dall’insegnante per il sostegno o da un assistente comunale o da un collaboratore scolastico; - ripetenze reiterate, specie in terza media e nell’ultimo anno delle superiori, oppure passaggio ad altro indirizzo dopo il termine di un primo indirizzo di scuola superiore, a causa della mancata attivazione della formazione professionale o di percorsi misti scuola-formazione professionale.
3. L’emanando Decreto
Applicativo dell’articolo 35 comma 7 della Legge 289/02:
deve prevedere che la commissione per l’individuazione dell’handicap
non sia un’ulteriore commissione che si aggiunge alle tante altre già
esistenti, sia per motivi di costi, sia per evitare ulteriori fastidi
alle persone.
4. La situazione
dell’integrazione e della sua qualità è assai diversificata in Italia.
Occorre un incontro della Conferenza Stato-Regioni-Città che detti
delle linee-guida concordate affinché si realizzino livelli essenziali
di qualità degli interventi provenienti dai diversi apparati
amministrativi.
5. Vigilanza sui corsi riservati ex Lege 143/04: occorre predisporre una seria vigilanza per evitare che le poche ore siano svolte in linea senza obbligo di frequenza, con mancanza di confronto diretto coi docenti formatori e fra docenti discenti.
6. Aree disciplinari per
il sostegno nelle scuole superiori:
l’articolo 13 comma 5 della Legge 104/92 prevede aree disciplinari
nelle quali nominare insegnanti specializzati, secondo le indicazioni
del PEI (Piano Educativo Individualizzato). Tale norma, rivolta alle
scuole secondarie di primo e secondo grado, è stata applicata solo per
quelle di primo grado, con gravi problemi organizzativi e scarsa
trasparenza nell’individuazione delle aree, dovuta ad una totale
discrezionalità degli Uffici Scolastici Regionali o dei dirigenti
scolastici.
7. Formazione
sull’integrazione scolastica dei docenti curricolari:
manca attualmente una norma che renda obbligatoria tale formazione. La
conseguenza è che questi si dichiarino incompetenti, delegando il
tutto all’insegnante per il sostegno e facilitando la richiesta sempre
più frequente - anche tramite il ricorso alla magistratura - di
ulteriori ore di sostegno per tutta la durata dell’orario scolastico.
Ciò, oltre ad un incalcolabile danno per l’erario (aggravato dai corsi
di formazione facoltativi frequentati solo da non più del 2 o 3% dei
docenti delle singole scuole), rompe la logica della presa in carico
corale da parte di tutti i docenti della classe del progetto
d’integrazione scolastica.
8. Continuità didattica:
l’articolo 641 del Decreto Legislativo sulla normativa scolastica
297/94 prevede l’impossibilità di spostare un docente dopo il
ventesimo giorno dall’inizio delle lezioni. Ove questa norma fosse
stata modificata da una norma patrizia di un Contratto Collettivo
Nazionale di Lavoro, è necessario ripristinarla o provvedere a nomine
di docenti per il sostegno per un periodo più lungo di un anno e di
docenti di ruolo per un periodo superiore ai cinque anni di ferma
obbligatoria.
9. Valutazione della
qualità dell’integrazione.
L’attuale predisposizione di un questionario da parte dell’INVALSI (Istituo
Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione) lascia
perplessi poiché il questionario predisposto dall’Osservatorio,
formulato per consentire alle scuole un’autovalutazione rispetto a tre
crescenti livelli di qualità, è stato stravolto. L’INVALSI sostiene
infatti che l’amministrazione non potrebbe valutare ma dovrebbe
limitarsi a raccogliere elementi per una successiva valutazione.
10. Mancata assistenza
igienica da parte dei collaboratori scolastici:
malgrado la Nota Ministeriale protocollo n. 3390/01 e il Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del 24/7/03, articolo 47 lettera
“A”, ancora in molte scuole o non vengono formati i collaboratori
scolastici o i dirigenti scolastici tollerano che i collaboratori,
anche se formati, possano rifiutarsi di svolgere questi compiti.
11. Conflitti fra Comuni
e Province circa la nomina di assistenti educativi nelle scuole
superiori:
malgrado il chiaro disposto dell’articolo 139 del Decreto Legislativo
112/98, ancora continuano i confitti, in quanto le Province si
rifiutano di attuare la norma se prima non ricevono dalle regioni i
fondi sufficienti.
12. Licenza media per
gli alunni con disabilità:
la Legge 53/04 di riforma prevede che senza diploma di licenza media
non si possa accedere né ai licei né alla formazione professionale. Di
conseguenza tutte le Intese stipulate dal MIUR con le Regioni sulla
formazione professionale e l’alternanza scuola lavoro, hanno
riprodotto tale norma.
13. Valutazione degli
apprendimenti per gli alunni con handicap intellettivi gravi, come
autistici, cerebrolesi, con grave ritardo mentale
14. Direttiva
sull’integrazione:
Va rilanciata la qualità dell’integrazione scolastica, tramite una
Direttiva Ministeriale (se necessario concordata in sede di Conferenza
Stato-Regioni), per far comprendere a tutti che l’integrazione è una
cosa seria e non un ripiego per parcheggiare o tenere comunque a
scuola gli alunni con disabilità.
Roma, 3 aprile 2005
Salvatore Nocera
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