La riforma non ha più futuro:

adesso dobbiamo discutere.

di Giuseppe Bonelli*, da ScuolaOggi del 14/4/2005

 

Nell’esprimere solidarietà a chi oggi protesta contro la riforma Moratti, riteniamo tuttavia che il quadro politico, dopo le elezioni regionali, sia radicalmente mutato anche per il Governo nazionale e per i provvedimenti di legge che intende ancora emanare.

Non si potrà ignorare il fatto che la maggioranza del paese, alla quale tante volte si è fatto riferimento per giustificare l’arroganza parlamentare dell’attuale governo, oggi è un’altra e andrà adeguatamente ascoltata, ma sicuramente non si potrà evitare il confronto con una Conferenza Stato- Regioni nella quale oggi l’Unione è schiacciante maggioranza e nella quale i futuri decreti attuativi della riforma della scuola dovranno certamente subire una forte e decisa revisione.

Pertanto riteniamo che l’attuazione della riforma della scuola superiore proposta dall’attuale Ministro non abbia futuro.

Ora si tratta di impostare il percorso che dovrà sfociare nella revisione delle proposte di attuazione della legge 53, percorso che non potrà semplicemente tradursi nell’abrogazione della legge di riforma, atto che collocherebbe l’Unione sullo stesso piano di arroganza del Polo, riproducendo il comportamento esecrabile e il grave errore commesso da questo governo.

Un nuovo azzeramento della riforma consegnerebbe a nostro avviso la scuola italiana ad un periodo di prostrazione e di permanente confusione.

Non è quindi forse più il tempo delle mobilitazioni contro, ma quello delle proposte concrete di cambiamento, delle quali le forze politiche dell’Unione dovranno farsi non solo promotrici, ma anche punto di riferimento, raccogliendo veramente la voce della scuola sino ad ora da più parti ignorata.

Da parte nostra riteniamo che il confronto non possa ripartire da zero, una riforma è stata votata dal Parlamento e in parte attuata: andrà corretta, modificata sostanzialmente nei suoi decreti attuativi, ma non cancellata con un tratto di penna, come promise Berlusconi per la riforma Berlinguer nella passata campagna elettorale.

Apriamo dunque, anche a livello lombardo, il confronto su un futuro, che, dallo scorso 5 aprile, appare molto meno cupo.

 

*Responsabile regionale scuola e formazione della Margherita Lombarda