Correggere il vulnus apportato all’autonomia scolastica. da Tuttoscuola del 16 aprile 2005
Bisognerà vedere se effettivamente il decreto legislativo sul primo ciclo di istruzione sarà emendato prima del prossimo anno scolastico, come teoricamente consente la legge delega. Ma se ciò accadesse, quali parti potrebbero essere toccate? Dalle numerose osservazioni raccolte da Tuttoscuola in questi mesi crediamo che il vulnus da sanare sia soprattutto quello che avrebbe violato o forzato le prerogative delle istituzioni scolastiche autonome. Vi sono alcuni aspetti nel decreto legislativo 59/2004, diventati vincolanti per effetto della cogenza della norma, che avrebbero potuto essere rimessi fin dall’inizio alla autonoma decisione delle scuole che hanno competenza organizzativa e didattica in materia, invece di richiederne solamente l’esecutiva applicazione. Sarebbe forse bastato limitarsi alla previsione di principi di carattere generale, rimettendo all’autonomia scolastica il compito e la responsabilità di decidere come realizzarli. La questione delle "18 ore" del docente tutor è stata, in questo senso, emblematica. Se si volesse ora restituire la competenza che spetta alle scuole, le "18 ore" dovrebbero essere liberalizzate. La funzione tutoriale potrebbe rimanere a livello di principio generale; tempi, modalità e criteri di attuazione potrebbe invece diventare una prerogativa delle istituzioni autonome. Vi sono poi altri aspetti, che non tocca comunque a noi richiamare. Liberalizzarli con alcuni correttivi al decreto legislativo 59/2004 potrebbe evitare che alcune scuole sentano il bisogno di utilizzare l’autonomia "contro" la legge, ma "all’interno" della legge, cioè applicandola avvalendosi degli spazi di autonomia consentiti dall’ordinamento. Ma ricordando che per il successo delle innovazioni occorre creare consenso: negli istituti scolastici il cambiamento ha senso se coinvolge tutti ed acquista rilevanza se diventa azione collettiva, se i collegi non si spaccano. Il cambiamento non è qualcosa imposto dall’alto in modo meccanico ma un modo nuovo di essere e di divenire delle scuole autonome. |