GLI ESAMI.

E a Londra scoppia la protesta:

 «Dimenticati i classici della letteratura».

da Il Corriere della Sera del 26/4/2005

 

LONDRA - Tempi duri per il Gcse. Il test che a sedici anni in Inghilterra conclude la scuola dell’obbligo, non solo è sotto accusa perché l’Aqa, Assessment and Qualifications Alliance, uno dei tre principali organismi che esaminano i test, ha deciso di mandare a correggere in India mezzo milione di elaborati.
Ma anche per via dei contenuti, che ora vengono messi in discussione. In particolare, sarebbero carenti nella letteratura inglese. Per esempio, cita il Guardian , nel più diffuso Gcse non sono obbligatori i lavori di Charles Dickens, Jane Austen e Charlotte Brontë. La critica, questa volta, viene da Anne Fine, autrice di Goggle Eyes e Mrs Doubdtfire. «Questo è il segno del declino - ha detto in un’intervista al Times Educational Supplement -. Molti dei libri che oggi vengono proposti ai ragazzi non meritano tutto il tempo che viene speso per loro. Più di quattrocentomila studenti hanno fatto il test Gcse in letteratura inglese lo scorso anno.

L’esame prevedeva domande su classici come «Il giovane Holden» di Jerome David Salinger e «Il signore delle mosche» di William Goldin. Ma nella lista mancava un autore del diciannovesimo secolo. Julia Parry, responsabile per l’inglese in una scuola superiore femminile a sud di Londra, ha commentato che gli esaminatori certamente non si aspettavano che i ragazzi conoscessero la letteratura vittoriana. Secondo l’insegnante c’è come la tendenza alla condiscendenza, a far passare l’impoverimento culturale dei ragazzi. L’Aqa si è difesa dicendo che altri test hanno in programma autori come Dickens, Brontë e Austen.

Ma la risposta non ha convinto del tutto gli insegnanti e una parte ha chiesto la riforma dei test di letteratura.

L’Associazione nazionale degli insegnanti di inglese sostiene che la letteratura inglese abbia bisogno di essere valutata in un test a parte. Gli studenti dovrebbero poter studiare i classici, di pari passo a temi più modermi come fiction televisiva.