Cambieranno i criteri

per l'individuazione dell'alunno disabile.

 di Luigi Franco, da Italiascuola del 6/4/2005

 

Novità in arrivo sui criteri di individuazione degli alunni in situazione di handicap. Secondo l'Anci, l'associazione che rappresenta i Comuni italiani, sarebbe giunto finalmente a conclusione il complicato iter per la stesura del testo relativo alla individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap (art.35, c.7, L. n. 289 del 27 dicembre 2002).

Il 30 marzo, nel corso di una riunione tenutasi presso la segreteria della Conferenza Unificata cui hanno partecipato rappresentanti del Miur, del ministero della Salute, delle Regioni, dell'Upi (l'unione delle Province) e dell'Anci stesso, si è raggiunto un accordo, arrivando a un parere tecnico favorevole, grazie ad una parziale limatura del testo presentato in origine dal Miur. In particolare, non ci sarà più un regolamento, come era stato previsto in prima battuta, ma un decreto che stabilirà modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, individuazione che sarà effettuata da appositi accertamenti collegiali riferiti alle classificazioni internazionali dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e non più a certificazione del singolo medico. Su questo punto, riferisce l'Anci, sia il ministero dell'Istruzione che quello della Salute insistono molto perché vi sia l’assunzione collegiale delle responsabilità nella dichiarazione riguardante esclusivamente i diversamente abili e non più anche i casi sociali.

Dopo gli accertamenti collegiali è previsto che ci sia un'analisi funzionale dell'alunno e sarà poi quest'ultima che, insieme al verbale di accertamento, sarà trasmessa alla scuola competente per i necessari provvedimenti. Infine, come già previsto dalla L.104/92, verrà redatto il profilo dinamico funzionale e il piano educativo individualizzato e, nell’ambito di quest’ultimo, saranno anche individuate le risorse necessarie comprese le ore di sostegno.

A questo punto, conclude la nota diramata dall'Anci, spetterà agli Enti Locali, agli Uffici scolastici regionali e alle Direzioni sanitarie delle Asl coordinare gli interventi, ciascuno nel proprio ambito di competenza, per garantire la migliore applicazione di dette norme.

Ora attende il decreto l'esame della Conferenza Unificata.