LO PSICOLOGO.

«Tanto vale abolire la prova

La noia diventa un pericolo».

di A. Sac. da Il Corriere della Sera del 18/4/2005

 

«Tutte le volte che si passa dalla paura alla noia succedono guai». Lo psicologo Gustavo Pietropolli Charmet, psicologo e direttore dell’associazione l’Amico Charly, non rimpiange la vecchia, temuta maturità. Anzi: «Se deve essere così, tanto vale eliminarla».

Perché?

«È come il servizio militare: una volta faceva paura, poi i ragazzi hanno iniziato ad annoiarsi mortalmente».

Cosa suggerisce, allora?

«Converrà prendere in considerazione l’idea di lasciare questi ragazzi liberi a 18 anni, anticipando l’ingresso all’università e al mondo del lavoro, come succede nel resto d’Europa».

Solo quattro anni di superiori?

«Ma sì. I ragazzi non hanno voglia di rimanere incollati ai banchi. Vorrebbero liberarsi dal dominio delle mamme travestite da maestre».

E l’esame?

«Meglio una bella festa di fine anno e non ostinarsi a mantenere vecchi riti svuotati di significato. Non è un esame burletta a rendere i diciannovenni più motivati. Anzi, li mortifica».

Neanche se la maturità fosse quella di una volta?

«Anche se solo il 40 per cento fosse promosso, non sarebbe comunque un evento collegato all’ingresso nel mondo adulto. A 19 anni si vota, si guida, si è autonomi. Eppure questi giovani adulti - neanche più adolescenti - devono sostenere prove e interrogazioni. Meglio chiudere questo lungo soggiorno sui banchi e passare a un ambiente più stimolante».