Mentre la maggioranza si compatta sulla scuola secondaria, l’Unione pensa alla sua riforma . Istruzione per tutti fino a 15 anni. Bersani: la legge Moratti indebolisce la formazione tecnica. di Alessandra Ricciardi da ItaliaOggi del 26/4/2005
Correggere a Moratti senza buttarla a mare. Perché la scuola non può essere un cantiere aperto, anche se ha bisogno di interventi decisi. In particolare per le superiori, che dovranno garantire due anni di studi di cultura generale a tutti, anche a coloro che poi opteranno per la formazione professionale. La scelta tra licei e formazione non può essere fatta a 13 anni. Pierluigi Bersani, responsabile del programma dell’Unione per il 2006, illustra a ItaliaOggi quali sono le priorità dello schieramento di centro-sinistra sul fronte della scuota. Nei giorni decisivi in cui è stato varato il governo Berlusconi-bis (con la conferma di Mario Baccini alla funzione pubblica, viatico per una soluzione del contratto dei dipendenti pubblici), il ministro dell’istruzione, Letizia Moratti, è riuscita a ricompattare i partiti della Casa delle libertà sull’attuazione dell’ultimo troncone della riforma della scuola, quello che riguarda le superiori. Il relativo decreto è stato presentato al Cnpi, il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, per il parere di rito, prima di approdare al consiglio dei ministri per il via libera. Ed è proprio sulle nuove superiori che il centro-sinistra concentra le attenzioni, chiedendo al governo una pausa di riflessione, «per evitare il disastro». Domanda. Perché utilizzate toni così allarmistici? Risposta. Perché c’è una sostanziale presa di distanza di questa legge rispetto alla realtà. In Europa siamo il fanalino di coda in quanto a formazione professionale, ma non recupereremo proprio nulla se l’assetto del secondo ciclo sarà quello descritto nel decreto della Moratti, con grave danni per i distretti industriali. D. Perché? R. La sua è una soluzione classista, che obbliga i giovani al termine della scuola di base a scegliere tra formazione e licei. Serve invece un biennio che garantisca una cultura generale forte, salvo poi avviarsi a una specializzazione spendibile sul mercato del lavoro. D. Eppure la Moratti ha promosso un canale della formazione, quello assicurato dagli istituti tecnici, nei licei. R. C’è un tira e molla sui tecnici che ha significato la loro distruzione; le iscrizioni sono al tracollo ed è molto forte la richiesta di trasferimento dei docenti. Ancora oggi non si sa cosa saranno. I tecnici devono essere i capofila di una struttura che garantisca il connubio di cultura generale e professionale. D. Non salva proprio niente della legge n. 53/2003? R. Le passerelle tra istruzione e formazione, tra l’altro già presenti nella legge Berlinguer. D. Insomma, se dovesse cambiare la maggioranza di governo alle prossime elezioni, ci dobbiamo aspettare la terza riforma della scuola in sei anni? R. Sappiamo che la scuola non può essere tenuta in ebollizione. Ha bisogno di stabilità. Interverremo dove serve, senza ricominciare da zero. |