Dopo Rimini.
Verso riforme scolastiche bipartisan?
da
Tuttoscuola
del 30/8/2005
Le riforme scolastiche potrebbero rientrare nel
ristretto novero di quei temi che per la loro rilevanza strategica per
il Paese dovrebbero essere oggetto di una convergenza tra maggioranza
e opposizione addirittura prima delle prossime elezioni. Come la
questione della Banca d’Italia o la politica della ricerca o la
riforma del welfare.
Su questa considerazione, emersa in un dibattito svoltosi al meeting
di Rimini di CL, si sono trovati sostanzialmente d’accordo Roberto
Formigoni, presidente confermato della Regione Lombardia, e Francesco
Rutelli, presidente della Margherita.
Nessuno dei due è entrato nel merito. Nessuno dei due, in particolare,
si è espresso sul destino della riforma Moratti, che una parte della
coalizione di centro-sinistra e il variegato comitato "Fermiamo la
Moratti" (al quale aderisce la CGIL scuola) chiedono insistentemente
di abrogare.
Non c’è dubbio tuttavia che se la sortita bipartisan dei due
importanti esponenti politici dovesse avere sviluppi concreti il
problema non potrebbe essere eluso. In questo ipotetico scenario
l’attuale maggioranza potrebbe per esempio adattarsi all’idea di far
slittare l’attuazione della riforma del secondo ciclo al 2007-2008,
per cercare qualche punto di intesa con l’opposizione (e con le
Regioni) e anche per sottrarla al fuoco delle polemiche nella prossima
campagna elettorale, mentre l’attuale opposizione potrebbe impegnarsi,
nel caso che diventasse maggioranza, a non stravolgere la riforma, già
operativa, del primo ciclo, e a procedere a correzioni di alcuni altri
aspetti della riforma, senza "azzerarla".
Vinceranno i pragmatici bipartisan o gli ideologi partisan dei due
schieramenti?