Assistente alla comunicazione:

personaggio mitologico o realtà della scuola?

 Un ruolo importante, del quale si parla raramente. Sono ancora pochi, infatti, i corsi di formazione professionale per preparare docenti specializzati nel mediare la comunicazione tra lo studente con disabilità, gli insegnanti e gli altri studenti e quelli che esistono sono poco frequentati. Per questo l’Abc Liguria ne ha organizzato uno a Savona, presso la sede della Provincia, il 21 ed il 28 ottobre, completamente gratuito.

di Giorgio Genta*, da da Superabile dell'8/8/2005

 

Nello sconsolato panorama dell’ennesimo eterno progetto di riforma della scuola italiana brilla di luce particolare l’assenza di ogni accenno all’integrazione (dimenticanza tecnica? perverso tentativo di un impossibile ritorno al passato ?); tale mancanza impedisce naturalmente di parlare anche dei corsi di formazione per le figure professionali preposte a tale missione.

Ed è appunto di una di esse che vorremmo parlare. L’assistente alla comunicazione.

Sulle sue doverosamente robuste spalle grava il compito di mediare tra lo studente con disabilità (in particolare sensoriale o verbale), gli insegnanti e gli altri studenti, generalmente mediante l’utilizzo di tecniche di comunicazione non-verbali che rientrano nel campo della comunicazione aumentativa-alternativa (CAA).

Un esempio ormai famoso di tali tecniche è rappresentato dall’uso che Claudio Imprudente fa della sua lavagnetta trasparente con fissate sopra le lettere dell’alfabeto, che Claudio velocemente indica con gli occhi e l’assistente traduce in linguaggio verbale, sfruttando la trasparenza della lavagnetta per determinare , di volta in volta, quale lettera Claudio indichi.

Esistono naturalmente moltissime altre tecniche, che utilizzano ad esempio l'indicazione manuale, la scansione mediante mouse comandato da una qualsiasi parte del corpo, l’indicazione visiva ‘letta’ da una telecamera su di una tastiera virtuale.

Sul tali tecniche si tengono bellissimi e assai completi corsi di formazione (ottimi quelli della Fondazione Benedetta d’Intino), generalmente biennali, che hanno il solo difetto di poter essere seguiti da poche persone per via della loro durata e per l’assiduo impegno che richiedono.

Esiste pertanto la necessità di corsi introduttivi a tali tecniche, di durata assai contenuta ed aperti a tutto il personale della scuola e alle famiglie interessate.

Tali corsi ovviamente non pretenderanno nulla più del possibile: in 8-10 ore di lezione ‘dare corretta notizia’ dell’esistenza e dell’utilità di tali tecniche ed illustrarne brevemente le caratteristiche di indirizzo e d’uso.

Queste sono appunto le finalità che Abc Liguria, ‘forte’ di una più che decennale esperienza in tale campo, si propone nell’organizzarne uno a Savona, presso la sede della Provincia, il 21 ed il 28 ottobre prossimo, con docenti prestigiosi, ‘costo zero’ per i partecipanti e rinfresco finale, perché crediamo che l’idea di dare una mano alla qualità dell’integrazione valga bene un brindisi!

 

* Presidente dell'Abc Liguria