Abrogazione subito!

di Antonia Sani,  da Fuoriregistro del 25/8/2005

 

Ho letto una serie di interventi a proposito dell'abrogazione della Riforma Moratti . Sembrava un fatto pacifico che all'indomani della vittoria del centrosinistra si procedesse all'abrogazione di una riforma che nella sua ossatura prefigura una futura società basata sulla discriminazione "di classe", su un impoverimento culturale generalizzato, sulla privatizzazione e sul prevedibile dissolvimento del sistema scolastico nazionale.

Come ben si può capire non ci sono emendamenti possibili a una visione del mondo che procede intenzionalmente in direzione opposta ai principi che stanno alla base della nostra Costituzione.

Nè è pensabile che in caso di futura vittoria il centrosinistra riproponga la legge Berlinguer-De Mauro, a suo tempo fortemente contestata anche a sinistra, e in parte "apripista" alla legge 53.

Desidero intervenire nel dibattito che si è aperto tra movimenti, associazioni, reti, comitati i n questi ultimi mesi a seguito dei tentennamenti che abbiamo verificato nelle forze politiche di sinistra a proposito di un 'immediata abrogazione delle riforma Moratti, calendarizzata, insomma, tra gli atti da compiere nei primi 100 giorni di governo in caso di affermazione del centrosinistra. Non mi soffermo su cose già note, come la proposta messa a punto dal Comitato fiorentino Fermiamo la Moratti, del quale fa parte anche l'associazione per la Scuola della Repubblica di cui sono coordinatrice nazionale, proposta che prevede l'abrogazione immediata . Rappresento l'associazione nazionale per la scuola della Repubblica al Tavolo Nazionale Fermiamo la Moratti, dove nell'ultima riunione prima delle ferie ho dovuto purtroppo constatare una perplessità generalizzata sull'opportunità di un'abrogazione disgiunta da una proposta alternativa. La posizione è stata ampiamente discussa in vari interventi telematici; il Comitato fiorentino - come è stato evidenziato - ha avuto il merito di approfondire vari riferimenti normativi nel caso in cui le forze politiche del centrosinistra si attestassero su questa posizione, (che potrebbe rappresentare un astuto alibi..).

Ne è emersa la possibilità del ripristino delle parti abrogate del T.U. del 1994, operazione che può avvenire contestualmente all'abrogazione, senza dar luogo a quel "vuoto normativo" agitato come spauracchio anche dai politici delle sinistre!

Ciò non toglie che contemporaneamente ci si impegni tutti sulla proposta di retescuola (raccolta di firme, diffusione del testo, discussioni nel merito etc.).

L'importante è che non si ceda di un millimetro sui tempi dell'abrogazione. Il ripristino delle norme del T.U. è lo strumento di cui il Parlamento può disporre contestualmente all'abrogazione, così da sancire uno stop alla riforma Moratti a partire dall'anno scolastico 2006-2007.

L'assemblea di Firenze del giorno 10 settembre ha lo scopo di chiarire definitivamente che non si tratta di "tenersi la Moratti" se si accetta la proposta di legge di retescuola, dal momento che la sua approvazione e entrata in vigore non potrebbe essere contestuale all'abrogazione. IL ripristino del T.U. può fungere benissimo da "ponte", in quanto evitando un vuoto normativo può consentire da subito l'abrogazione, mentre si porta avanti col contributo del mondo della scuola la proposta di legge di iniziativa popolare di retescuola.


Si, dunque, all'abrogazione subito!
Sì al ripristino del T.U. del 1994
Si al sostegno alla proposta di legge di retescuole.
Se poi i nostri candidati, ai quali sottoporremo questo percorso, si mostreranno renitenti . . . sapremo trarne le debite conseguenze

 

Antonia Sani - coordinatrice nazionale dell'Associazione "per la scuola della Repubblica"