Il fututo del SIVADIS

 da Italiascuola del 28/9/2004

 

Che fare di SIVADIS, il sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici, oramai giunto alla fine della fase sperimentale ma non ancora pronto per andare a regime? Tuttoscuola.com avanza delle ipotesi. Innanzitutto c’è da notare che questo sarà il secondo e l’ultimo anno per la sperimentazione: per ragioni giuridiche, essendo fondamentale rispettare la normativa che regola la materia (D. l.vo n. 286/99), che istituisce la valutazione annuale per tutti i dirigenti delle pubbliche amministrazioni; ragioni economiche, sottolineate dalla Corte dei Conti e connesse alla ricerca di una migliore qualità ed efficacia della spesa pubblica per la scuola; ragioni contrattuali, non essendo possibile, con tale sperimentazione, adempiere il contratto nell’attribuzione in modo differenziato dell’indennità di risultato, che anche quest’anno dovrebbe dunque essere uguale per tutti.

Che fare? Secondo Tuttoscula.com andrebbero innanzitutto individuati nuovi e più numerosi dirigenti valutatori di primo livello (almeno mille) che entro il 2004/2005 si affianchino a quelli già presenti; i nuovi potrebbero essere scelti sulla base di un’apposita procedura di selezione per titoli, seguita da un corso di formazione e dalla certificazione delle competenze valutative. E’ chiaro che tale situazione avrebbe bisogno di un piano operativo nazionale, concordato con i sindacati, che definisca i minimi aspetti organizzativi e i costi totali. Altro sarebbe la soluzione decentrata, per la quale la soluzione del problema sarebbe affidata alle singole realtà regionali, rimettendo le modalità organizzative ai Direttori generali regionali, pur con la definizione da parte del Ministero di un quadro delle regole generali. Infine, terza alternativa, potrebbero essere create presso le direzioni generali delle “robuste strutture di supporto alla valutazione” che, fornendo ai valutatori una “solida base di riferimento sul contesto”, ridurrebbero decisamente il fabbisogno degli stessi valutatori aggiuntivi. Sembra comunque evidente che in questo e negli altri casi sarebbe richiesta una modifica dell’attuale normativa.