Sostegno, si va allo sciopero

di Ines Siano da il Mattino di Napoli oggi del 28/9/2004

 

Napoli - Lo sciopero del 15 ottobre si farà: e aderiranno non solo gli insegnanti di sostegno, ma anche tutto il personale della scuola campana. Si è concluso, infatti, con un nulla di fatto l'incontro tra i sindacati confederali e il direttore scolastico regionale, Alberto Bottino, che si è tenuto ieri in prefettura. I posti in organico sono 8146, troppo pochi a parere dei rappresentanti dei lavoratori. E le 3500 cattedre offerte già negli incontri precedenti, non sono sembrate sufficienti a sanare la situazione.

«Il problema più grave? In media un bambino con patologia grave non riceve il sostegno per più di 9-12 ore a settimana, troppo poche - afferma Gianpaolo Sannitu, vicepreside della scuola elementare e media Cesare Pavese - per tutte le altre ore (30 in tutto) il ragazzo resta in classe. Ma senza un'assistenza personalizzata la permanenza in aula diventa difficile. Il bambino non riesce a seguire la programmazione ordinaria, perciò a volte siamo costretti a proporre ai genitori un orario ridotto. Ci vorrebbero più insegnanti».

In media ad ogni insegnante sono affidati due bambini. «In totale la deroga prevede 22 ore settimanali - afferma Sara Gentile, insegnante di sostegno presso la scuola Aragoon di Marianella - che dedichiamo a un solo ragazzo, nei casi più gravi, o dividiamo tra più bimbi. Dipende dalla valutazione dell'Asl sui ragazzi. Per i bambini con disagi psichici organizziamo laboratori psico-motori e giochi. Ma spesso mancano le attrezzature o arrivano in ritardo».

In ansia i genitori dei ragazzi «speciali», che si preparano alla mobilitazione. Lo conferma Antonio Nocchetti, presidente del Coordinamento genitori di Napoli: «Negli ultimi tre anni ci sono stati tagli ai fondi per bambini disabili. Inoltre si stanno inserendo più bimbi disabili in una stessa classe. Di questo passo si arriverà alle classi differenziali, come tanti anni fa». Perciò venerdì 1 ottobre il Coordinamento, insieme agli insegnanti, darà vita a un'iniziativa: «Alle 10 in Piazza Carità si svolgerà la manifestazione «Riforma della scuola: effetti collaterali indesiderati» - spiega Nocchetti - previste rappresentazioni teatrali sulla disabilità. Anche noi genitori ci esibiremo in alcuni momenti sul tema Riforma».

Essenziale il ruolo delle Aziende sanitarie locali, a cui le scuole chiedono più continuità nei rapporti e i genitori chiarimenti sulle valutazioni dei ragazzi. Mario Petrella, presidente della Commissione regionale integrazione socio-sanitaria, chiarisce: «Talvolta si dice che un bimbo meriterebbe più o meno ore rispetto a un altro. Ma non esistono tabelle fisse. Un bambino iperattivo che non presenti problemi neurologici potrà anche godere di una deroga uguale a quella di un altro con handicap fisici gravi ma presumibilmente l'intervento sarà limitato nel tempo. I percorsi per l'integrazione socio-sanitaria devono essere personalizzati. Il problema riguarda anche gli enti locali. In alcune zone dovrebbero essere investite più risorse per la creazione di un osservatorio che tenga conto dei bisogni dei bambini disabili e operi piani personalizzati per loro e le loro famiglie».