Il paradosso del tutor

di Vittorio Delmoro da Proteo Fare Sapere del 28/9/2004

 

Il professor Bertagna, nel suo ultimo messaggio (DM 61 – forum sul tutor – 27 novembre) così scrive a proposito del tutor diffuso :

un bel paradosso, perché solo se c’è tutorato diffuso si può immaginare positiva la presenza del coordinatore tutor, mentre se manca il tutorato diffuso, il coordinatore tutor diventa un alibi per nascondere gravi carenze educative e didattiche.

 

Siccome pare ormai assodato che le funzioni tutoriali siano proprie della funzione docente (ogni docente cioè provvede all’orientamento, alla cura, alla documentazione, …), il tutor bertagnesco non è altro che il coordinatore di questo gruppo di lavoro; pertanto la tesi del professore è che se tali funzioni non fossero effettivamente svolte da tutti i docenti, il tutor, accollandosene gli oneri, maschererebbe questa grave inadempienza educativa.

In altre parole ancora, un tutor factotum negherebbe la funzione educativa del team docente e per ciò stesso di tutta la scuola.

 

Il paradosso bertagnesco critica dunque la tendenza di alcune scuole ad attribuire le funzioni tutoriali a tutti i docenti (per gruppi di alunni), giudicandola un controsenso, perché se così è, allora il tutor è ancora più necessario; se così non è, non serve neppure il tutor.

 

Come dare torto a questo limpido ragionamento?

Il professore rafforza la sua tesi sostenendo infatti:

Che problema potrà mai esserci se in un’equipe di docenti che esercitano in prima persona la responsabilità di educare dei bambini (e quindi osservano il loro apprendimento, ci riflettono, lo confrontano con le ipotesi formulate insieme, lo valutano da soli e insieme, …) si riconosce ad uno dei membri la cura di raccogliere tutto ciò che serve per poter lavorare tutti meglio e più efficacemente?

 

Non so se avete capito : Il tutor bertagnesco è in fondo un ganglio organizzativo, uno snodo efficientistico, uno strumento di lavoro, molto simile al ruolo attualmente esercitato dal coordinatore di classe della scuola media.

 

E noi si farebbe tutto il casino che da oltre un anno si fa, nelle scuole, nelle piazze, nel parlamento per opporci a questa figura!

Una figura che potrebbe addirittura essere già presente ed operante da ben prima della riforma e il cui lavoro potrebbe essere compensato con il Fondo di Istituto, configurandosi come una semplice Figura Strumentale.

 

Siamo noi che abbiamo perduto il lume della ragione o il professore ci sta prendendo per il naso?

Vuoi vedere che il tutor previsto dalla riforma non coincide col tutor bertagnesco! Ma come è possibile, se la riforma è stata scritta dal professor bertagna!

Questo sì che è un paradosso!

 

Cerchiamo di capirci qualcosa.

Se il tutor è solo quello che si intravede dalle ultime dichiarazioni del professore, quale è il senso dell’ancoraggio alle 18 ore minime settimanali da svolgere con il gruppo classe nelle prime tre classi della scuola elementare?

Il tutor bertagnesco non può svolgere con lo stesso impegno e gli stessi ottimi risultati il lavoro di coordinamento di un’equipe in cui le funzioni tutoriali sono effettivamente svolte da tutti, facendo meno delle 18 ore richieste?

Non sa di artificioso questo vincolo orario?

 

E inoltre : se le funzioni sono diffuse, perché mai il tutor dovrebbe essere delegato a tenere i rapporti con la famiglia e quelli col territorio? Se questi incontri sono invece collegiali (se cioè vi partecipa l’intera equipe) quale danno si produce?

A me viene in mente solo un vincolo finanziario : pagare 3,4 docenti costa di più che pagarne uno solo!

 

E infine : se i documenti che comporranno il Portfolio vengono raccolti da tutta l’equipe (funzione tutoriale diffusa) e compito del tutor è solo quello di dar loro una sistemata, perché la riforma affida al tutor la compilazione di questo documento?

 

Se il tutor della riforma è solamente un coordinatore organizzativo, dove stanno i nodi che rallentano e quasi annullano il tavolo contrattuale fra ARAN e Sindacato? Nove euro al mese in più bastano e avanzano per un lavoro simile!

 

A me pare invece che l’unico paradosso che ancora circonda il tutor sia proprio il pensiero del professor Bertagna, il quale ha scritto una riforma, che ora propina ai discepoli in scampoli così riduttivi, da renderla perfettamente inutile.

Che le lotte del movimento abbiano aperto una breccia anche nella mente del professore?