Il ministro: "E' un nuovo rinascimento"
L'opposizione: "E' il medioevo".
 

Otto milioni di alunni in classe

debutta il modello Moratti.


La riforma parte in salita: rotta la trattativa sul tutor.
 

 di Mario Reggio da La Repubblica del 7/9/2004

 

ROMA - Tutor, supplenti, assunzioni, anticipi scolastici, nuovi programmi. Otto milioni e 700 mila studenti tornano in classe con la riforma Moratti. Domani si comincia in Lombardia, la regione apripista, poi tutte le altre. Chiuderà la Sicilia il 23 settembre.

Un anno scolastico che inizia tra le polemiche: riforma sì, riforma no. Graduatorie scolastiche già pronte o ancora in alto mare. Le versioni sono contrastanti.
"Abbiamo completato le graduatorie permanenti - annuncia il ministro Letizia Moratti all'assemblea di Assolombarda - abbiamo assunto 15mila tra docenti e amministrativi, prosegue l'operazione delle assegnazioni delle supplenze annuali che sarà conclusa regione per regione prima dell'inizio delle lezioni".

E nell'occasione annuncia anche la firma di un protocollo d'intesa con le aziende: "Il mondo delle imprese non è solo economia e lavoro. L'impresa è anche cultura e proprio per questo il made in Italy può riportare l'Italia ad un nuovo rinascimento". Uno slogan, quello del "rinascimento" che attira subito le critiche taglienti delle organizzazioni sindacali sui temi riforma e assunzioni, e quelle tutte politiche dell'opposizione.

"Il rinascimento vagheggiato dalla Moratti assomiglia molto al medioevo", commenta il verde Mauro Bulgarelli, "grazie all'accordo firmato gli studenti non andranno più a visitare gli Uffizi, ma i musei delle aziende, come quello della Pirelli o della Richard Ginori". All'offensiva anche i Ds. "La cura Moratti sta avendo gravissimi effetti sulla scuola - denunciano - Mancano insegnanti e risorse, ci sono ritardi nelle nomine dei supplenti, è diminuito l'obbligo scolastico, c'è incertezza totale sulle sorti della scuola superiore. La Moratti non può continuare ad ignorare questa situazione e a descrivere una scuola virtuale, una scuola che non c'è".


La conferma che la strada della riforma è tutta in salita è arrivata puntuale ieri pomeriggio. I sindacati della scuola hanno abbandonato il tavolo delle trattative sul tutor, una delle figure centrali del progetto Moratti, e sull'anticipo scolastico alla scuola materna. Perché se ne sono andati sbattendo la porta? "Abbiamo scoperto che i fondi previsti dall'atto d'indirizzo sono ipotetici per il 2004 e inesistenti per l'anno successivo - commenta Enrico Panini segretario della Cgil - un aumento di 9 euro lordi per ogni tutor, e non siamo entrati neanche nel merito delle competenze e delle funzioni della nuova figura professionale. Poi, neanche un soldo per l'anticipo dell'ingresso alla scuola materna, col risultato che i bambini dovrebbero essere solo parcheggiati senza l'assistenza indispensabile a quell'età".

Se queste sono le premesse, l'anno scolastico sarà segnato da conflitti, rivendicazioni, proteste. A partire dalle graduatorie permanenti, dalle quali sono arrivate le 15mila assunzioni e che serviranno per scegliere i centomila supplenti annuali. I sindacati denunciano: sono state fatte troppo in fretta, ci sono migliaia di errori nei punteggi, dovranno essere riviste durante l'anno scolastico creando disagi a famiglie e studenti. Ventimila i ricorsi presentati ed entro due mesi il Tar del Lazio dovrà pronunciarsi sulla legittimità dei nuovi punteggi, approvati dal Parlamento lo scorso 27 luglio. Insomma il balletto dei docenti continua.

Altro punto dolente gli insegnanti di sostegno. In molte città, Napoli, Bari, Palermo, i tagli sono stati pesanti e non sono mancate le proteste di insegnanti e genitori che sono scesi più di una volta in piazza.