SCHEDA

Dalla casa alla sanità

Ecco la nuova Finanziaria

 

da la Repubblica del 29 settembre 2004

 

Il taglio alle spese. Il risparmio maggiore arriverà dai tagli alla spesa corrente per gli anni 2005-2007. E il tetto del 2% sarà applicato anche agli investimenti. Dal tetto verrebbe però esclusa la spesa per le pensioni. Ma, come ha annunciato il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco, la Finanziaria è ancora un "work in progress". Da aggiustare in corso d'opera insomma. Al lavoro ci sono i tecnici del Tesoro.

Stretta sui fondi per il Sud e le grandi opere. Arriva una limatura e uno stretto monitoraggio dei fondi per lo sviluppo e delle risorse per le grandi opere. Per raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica nel 2005 saranno previste limitazioni ai pagamenti relativi ai fondi per lo sviluppo delle aree depresse (che dovranno fermarsi a quota 6.500 milioni), oltre che alle risorse del ministero delle Infrastrutture (il tetto sarà a 450 milioni) per la progettazione e realizzazione delle grandi opere.

Nuove entrate. I tagli alle tasse promessi dal governo Berlusconi non rientreranno nella Finanziaria, ma nella bozza è previsto che le eventuali maggiori entrate fiscali potranno essere utilizzate per la riduzione del saldo netto da finanziare o, anche, per ridurre la pressione fiscale.

Blocco delle assunzioni. Mano pesante per le pubbliche amministrazioni che non rispetteranno il limite del 2% per la spesa del personale. In futuro non potranno avvalersi di nuove assunzioni a tempo determinato.

Processi più cari. Ritocco all'insù, per tutti gli scaglioni relativi al valore del processo, per il contributo unificato di iscrizione a ruolo, per ciascun grado di giudizio, nel processo civile, compresa la procedura concorsuale e di volontaria giurisdizione, e nel processo amministrativo. Niente esenzione, inoltre, per i processi di valore inferiore a 1.100 euro.


Casa. Tassazione separata per i redditi da affitti e revisione degli estimi nei centri storici. Questo il "pacchetto casa" inserito nella bozza della Finanziaria. Ma le decisioni finali verranno adottate stasera al Consiglio dei ministri. Critica la Confedilizia, secondo cui rincareranno i canoni di locazione.

Assicurazione casa. Chi assicura la propria casa contro l'incendio dovrà obbligatoriamente assicurarsi anche contro terremoti, maremoti, frane alluvioni, inondazioni e fenomeni vulcanici.

Sanità. Anche per il settore sanitario si applica il tetto del 2% per la crescita dei costi "con esclusione di quelli del personale". Ecco cosa viene previsto: l'istituzione della tessera sanitaria in tutte le Regioni, l'adozione di altri meccanismi per migliorare il monitoraggio della spesa sanitaria e una razionalizzazione dell'offerta ospedaliera che incentivi il day-hospital.

Asili nido. Nel 2005 il Fondo di rotazione per gli asili nido aziendali avrà una dotazione più corposa: le risorse per il prossimo anno sono incrementata di 10 milioni di euro.

Fintecna. La società controllata dal Tesoro dovrà gestire la liquidazione degli enti disciolti che sono ancora nel "portafoglio" della Ragioneria dello Stato e contemporaneamente potrà avviare le vendita degli immobili di questi enti soppressi.

Scuola. Resta fermo il numero dei docenti in organico. Per l'anno scolastico 2005-2006 sarà lo stesso fissato per quello appena iniziato (2004-2005). Per i lavoratori socialmente utili della scuola è invece autorizzata una spesa per il 2005 pari a 375 milioni di euro.

Auto sequestrate. I veicoli messi sotto sequestro dall'autorità giudiziaria dopo due anni saranno venduti o rottamati se gli interessati non si riattivano per la loro restituzione.

Banda larga. Nuovo finanziamento per l'uso della banda larga. Il governo ha deciso per il 2005 di stanziare 30 milioni di euro. La misura del contributo è fissata in 50 euro, elevata a 75 qualora l'accesso alla rete da parte dell'utente ricada all'interno delle aree di cui agli obiettivi 1 e 2 (aree deboli).

Decoder. Per il 2005 il governo mette a disposizione 110 milioni di euro per la tv digitale. La misura del contributo è fissata in 120 euro.

Regioni. Blocco alle spese delle Regioni che non potranno essere superiori al corrispondente ammontare di spese dell'anno 2003 incrementato del 4,8%. Per i successivi due anni si applica il tetto di aumento del 2%. La contropartita offerta dal governo agli Enti locali è la mano libera sulle tasse locali. Vieve infatti rimosso il blocco delle addizionali Irpef e le Regioni potranno ricorrere al fisco se sfonderanno il budget previsto.