SCUOLA DELL'OBBLIGO

Si parte in anticipo nelle medie veneziane

 

di Yuri Calliandro da Il Gazzettino di Venezia del 7/9/2004

 

 

Venezia - Si avvicina anche per le scuole medie inferiori di Venezia il giorno di inizio delle lezioni. Da uno sguardo generale si nota un leggero aumento degli iscritti alle classi prime, mentre fortunatamente non si riscontrano particolari problemi di manutenzione negli edifici e nelle aule che ospiteranno i ragazzi: solamente palazzo Jagher, che ospita la "Sansovino", necessita di alcune messe a punto perché sia da considerarsi perfettamente a norma. Da sottolineare inoltre come i presidi (seguendo l'esempio dei colleghi delle scuole medie superiori) abbiano deciso di non rispettare la data di inizio stabilita dalla Regione, il 20 settembre, preferendo invece anticipare di qualche giorno il ritorno tra i banchi degli alunni al fine di evitare una conclusione di anno scolastico troppo a ridosso degli esami di terza media.

Ad ogni modo, la questione centrale che in questi giorni anima i preparativi di presidi, insegnanti e genitori, è senza ombra di dubbio la riforma Moratti, foriera di una serie di cambiamenti che investiranno quest'anno le classi prime. Novità che suscitano atteggiamenti contrastanti tra i vari dirigenti scolastici delle medie veneziane. "La riforma? Parlo a nome di tutti i docenti: non siamo per nulla contenti di questo nuovo assetto-commenta senza mezzi termini Odilla Battiston, preside di "Dante Alighieri", "Calvi" e "Pisani" del Lido. Le 30 ore obbligatorie settimanali di una volta erano l'ideale, mentre passando a 27 si penalizzano italiano, lingue straniere ed educazione tecnica. Il tempo prolungato viene di fatto cancellato, poiché i ragazzi possono contare su un massimo di 33 ore anziché 36. Per quanto riguarda, infine, la possibilità da parte dei genitori di scegliere le materie opzionali, mi trovo in completo disaccordo. Credo infatti che l'insegnamento debba essere uguale per tutti, ed il genitore debba affidarsi a questa istituzione che è la scuola . Se si vuole scegliere si può andare in negozio."

Meno drastico il giudizio di Paolo Marassi, preside di "Sansovino" e "Morosini": "Ci stiamo preparando adeguatamente per affrontare le novità che la riforma comporta, con una classe a 27 ore, quattro a 30 ore ed altre quattro a 33 ore. Questa nuova struttura corrisponde semplicemente ad un diverso criterio di concepire il sistema dell'istruzione: ora la scelta del genitore diviene preponderante rispetto all'intervento dello Stato. Sinceramente- conclude Marassi- non sono d'accordo con chi parla di morte del tempo prolungato, si tratta soltanto di adeguarsi passo dopo passo alle varie novità che la riforma prevede."

Diplomatico infine Rocco Fiano, rettore del convitto "Foscarini": "Possiamo solo prendere atto della riforma. Nostro obiettivo è dunque trovare un punto di equilibrio tra il vecchio sistema scolastico, ritenuto da noi valido e funzionante, ed i cambiamenti che dobbiamo per forza di cose attuare. Per quanto ci riguarda, stiamo lavorando all'adeguamento dell'offerta formativa sia per le elementari che per la prima media."