Espulsione programmata

dei precari dalla scuola

e proposta di riconversione

 

di Michele Borrielli (un insegnante precario storico) 

da Meridiano scuola del 18/9/2004

 

Sono un insegnante precario della provincia di Milano; Vi scrivo per segnalarVi che quanto sotto riportato, da me pubblicato nel forum di un'assocazione di insegnanti precari, ha avuto oltre 3600 letture, il massimo di quanto risulta per l'ultimo anno e forse il massimo in assoluto per questo forum.

Sottolineerei che la proposta è stata pubblicata sull'autorevole periodico LA TECNICA DELLA SCUOLA.

Il tema è il seguente:

dal sito della CGIL (http://www.cgilscuola.it/rubriche/organici/laverita.htm) si legge che "Per i docenti sono stati tagliati 9.000 posti nel 2002-2003, altri 12.500 nel 2003-2004 e altri 12.500 per questo anno scolastico. Totale 34.000 posti in meno in 3 anni." Quindi, tra pochi giorni in tutta Italia saranno migliaia i precari espulsi dalla scuola e nessuno se ne accorgerà tranne loro stessi, che magari attribuiranno questa espulsione allo stravolgimento dei punteggi suscitato dalla pessima legge 143/04, gettandosi sulla strada infinita dei ricorsi, anche richiedendo l'intervento della corte costituzionale; inoltre l'attuazione della legge 53/03 (la cosiddetta "riforma Moratti") sta già portando e porterà ad una diminuzione di ore obbligatorie per l'alunno e nella scuola secondaria (ad esempio negli istituti professionali) si parla di una riduzione del numero di ore per alunno del 30%; con conseguente risparmio economico mediante TAGLIO DEGLI ORGANICI, come sta ora avvenendo nella scuola media ed elementare; a ciò si aggiunga la bozza di attuazione dell'articolo 5 della riforma, recentemente presentata dal ministro Moratti, con l'istituzione di nuovi corsi di laurea specialistica, con sottrazione di posti di lavoro mediante contratti di formazione lavoro da dare ai neolaureati "specialistici" (ma che bisogno c'è di altri abilitati all'insegnamento se sono già centinaia di migliaia? ed in più ogni anno in maniera dissennata aumentano in numero mediante l'istituzione di nuovi corsi ssis (che verrebbe quasi il sospetto che, insieme ai futuri corsi specialistici abbiano la unica funzione di finanziare le università con i soldi di ignari abilitandi, di cui molti futuri disoccupati)

Ciò premesso

serve oggi ed in contemporanea con le altre, una proposta forte, che faccia sapere che non "il problema dei precari", ma "il problema dell'espulsione programmata dalla scuola dei precari" ESISTE e si tradurrà nella disoccupazione senza ritorno per i precari storici ultraquarantenni...

e non ci si può accontentare di una scarsissima indennità di disoccupazione per qualche mese per chi resta senza lavoro: lo Stato ha il dovere morale di fare molto di più, semplicemente per GIUSTIZIA, dopo oltre un decennio che siamo stati tenuti in una condizione di precariato che non ha eguali in nessun altro settore pubblico o privato (un privato sarebbe stato COSTRETTO ad assumerci dal giudice del lavoro, nelle stesse condizioni), nella quale, pur garantendo il servizio tra mille difficoltà, per anni(se non erro fino al 2000) quando venivamo annualmente licenziati non abbiamo percepito nemmeno la liquidazione ; con l'aggiunta che, a differenza dei colleghi di religione, nemmeno l'anzianità ci viene data: sempre al minimo dello stipendio e, anche se lavoriamo su spezzoni, obbligo di nessun altro rapporto di lavoro dipendente pubblico o privato! Quindi nesuna esperienza nè formazione professionale alternativa! Siamo o non siamo in condizioni differenti dall'idraulico specializzato che dopo tre mesi ha ritrovato un lavoro magari anche meglio retribuito?

 

Di seguito la proposta:

PER TUTTI I PARLAMENTARI, TUTTI I SINDACATI E TUTTE LE ASSOCIAZIONI DI INSEGNANTI PRECARI

premesso che non sono un esperto di diritto, riporto di seguito una proposta di testo normativo, ottenuta modificando una proposta tratta dalla piattaforma rivendicativa regionale delle associazioni di insegnanti precari della Sardegna, che tuttora le associazioni di precari della sardegna portano avanti nei loro confronti con la Regione Sardegna, sulla quale lavorai con i colleghi precari dell'isola (che formulo come POSSIBILE PROPOSTA DA FAR PROPRIA DA PARTE DI PARLAMENTARI DI TUTTI I PARTITI, TUTTI I SINDACATI E TUTTE LE ASSOCIAZIONI DI INSEGNANTI PRECARI. A proposito di unitarietà sulle cose che contano).

La costituzione (articolo 97) prevede che per poter far parte di pubbliche amministrazioni l'unica modalità di assunzione è il concorso pubblico, aperto a tutti.
Nella normativa ci sono molti esempi di concorsi pubblici per titoli, ad esempio la normativa sulla quale si basa l'assunzione degli ATA DELLA SCUOLA è un concorso pubblico per titoli di servizio; anche la graduatoria permanente per l'immissione in ruolo per il 50% dei posti dei docenti è un concorso PUBBLICO per titoli (ed infatti i docenti di ruolo non possono esserne esclusi).

 

La mia proposta

La mia proposta di legge ad hoc per i precari storici potrebbe essere la seguente:

Vista la gravissima situazione occupazionale nel settore della scuola;

  • Considerato che gli insegnanti precari, espulsi di fatto dal mondo della scuola, non troverebbero alternative occupazionali, soprattutto se "storici", cioè con un'età relativamente elevata e con nessuna formazione professionale alternativa;

  • Tenendo conto invece dell'esperienza professionale specifica maturata in molti anni nel campo dell'istruzione, della formazione e delle interazioni con il mondo giovanile

SI CHIEDE

Che sia approvata con urgenza una LEGGE , collegata alla finanziaria con una adeguata e cospicua copertura delle spese, con la quale vengano banditi concorsi pubblici per soli titoli di servizio nella Scuola, per l'assunzione da parte di pubbliche amministrazioni locali (regioni, Enti Regionali, province, comuni, ecc.) degli insegnanti in possesso dei seguenti requisiti di ammissione:

  • almeno 360 giorni di servizio di insegnamento ni servizio di insegnamento nella Scuola,

  • l'abilitazione all'insegnamento in qualunque disciplina,

e con diritto di priorità per chi si trovi:

  • nello status titolare di rapporto di lavoro a tempo DETERMINATO o di disoccupato;

Tali assunzioni potrebbero ad esempio effettuarsi:

  • negli ambiti degli assessorati dell'istruzione, del lavoro e Formazione professionale, della cultura, dei servizi sociali, per quanto riguarda la condizione minorile e, nel caso di specializzati nel sostegno, dei portatori di handicap,

e, a seconda dei titoli di studio in possesso degli insegnanti:

  • in campo ambientale, sanitario, biblioteche, ludoteche, strutture musicali, sportive, musei, siti archeologici, uffici tecnici, finanziari, tributari, legali, enti ed aziende regionali, etc., previa eventuale formazione professionale mediante corso di Formazione e riconversione.

Tali assunzioni sarebbero da effettuarsi in ogni caso sulla base di graduatorie (di concorso per soli titoli) a doppia fascia, la graduatoria di prima fascia, con diritto di priorità, costituita dagli aventi tale diritto di cui sopra (status titolare di rapporto di lavoro a tempo DETERMINATO o di disoccupato); graduatorie aventi validità decennale, ma con depennamento in caso di rinuncia, e che tengano conto, all'interno della fascia considerata, per l'ordine di assunzione, esclusivamente degli anni di servizio di insegnamento prestati nella Scuola.

 

P.S: ulteriore eventuale aggiunta:

lo Stato potrebbe finalizzare dei trasferimenti AGLI ENTI LOCALI E/O ALTRE AMMINISTRAZIONI E/O ALTRI ENTI alla riconversione degli insegnanti precari storici secondo le modalità previste dalla proposta, magari prevedendo oltre allo stanziamento di fondi ad hoc sostitutivi di altri fondi inutili (ad esempio gli inutilissimi mega progetti contro la dispersione scolastica ed altri simili) anche degli incentivi, e/o facendo riferimento a fondi europei o progetti comunitari ad esempio per la parte della formazione propedeutica ad un reinserimento lavorativo certo e non aleatorio.

 

Michele Borrielli
(un insegnante precario storico)