Documento del Forum

delle Associazioni disciplinari della scuola.

 

da Proteo Fare Sapere dell'8 settembre 2004

 

Forum delle associazioni disciplinari della scuola

 

al Ministro dell’Istruzione
alle associazioni culturali, politiche e sindacali della scuola

 

Le associazioni firmatarie del presente documento sono formate da insegnanti di ogni ordine di scuola e da docenti universitari impegnati nella ricerca didattica e nella formazione in servizio nei rispettivi ambiti disciplinari.

Il loro ruolo nello sviluppo dei curricoli e nella promozione della cultura professionale dei docenti è stato individuato dal Ministero dell’Istruzione, che le ha riconosciute, tra l’altro, come enti qualificati per produrre attività formative ai sensi del D.M. n. 177 del 10.7.2000.

Nella nostra veste di entità di supporto ai colleghi nelle attività professionali e quindi presenti nelle scuole, dobbiamo segnalare l’allarmante situazione di disagio che molti docenti ci riferiscono.

L’entrata in vigore dell’art. 35 della “finanziaria” in tema di “Misure di razionalizzazione in materia di organizzazione scolastica”, che nel comma 1 riconduce tutte le cattedre ad un minimo di 18 ore settimanali , ha portato ad una generalizzata perdita della continuità didattica con improvvisa vanificazione di molti lavori programmati su cicli pluriennali, non istituzionali, ma ormai consolidati per progetto didattico negli anni. Il poter contare su una stabilità dei Consigli di Classe e garantire la continuità didattica è stato per anni un valore aggiunto per le scuole molto apprezzato dalle famiglie e dalla maggioranza degli studenti.

Naturalmente non vogliamo difendere una rigidità dell’orario ad oltranza, ma ci pare evidente che per poter impostare un lavoro serio e proficuo non si possono cambiare le classi seguendo alchimie orarie aliene da una qualificata programmazione didattica. Molti colleghi vedono la propria professionalità sottomessa alla sola logica del risparmio e questo non fa che aumentare quell’amarezza già per altro determinata dal giudizio della pubblica opinione che, come emerge dai media, ha ormai detto tutto il male possibile sulla scuola e sulla categoria. Noi paventiamo che docenti sfiduciati e demotivati, ridotti a ripetitori automatici di riti scolastici, produrranno cittadini sfiduciati e demotivati con danni alle future generazioni di portata incalcolabile.
Siamo sicuramente estranei alle difese corporative, che non hanno mai fatto parte della nostra natura ed esprimiamo la componente docente più impegnata nell’istruzione a tutti i livelli; tuttavia siamo convinti che non è con l`aumento del numero di classi per docente, che si riesce a migliorare la qualità dell`insegnamento. Dobbiamo anche rilevare che molti progetti locali, che hanno costituito un motore per l’innovazione nella scuola, sono stati attuati proprio grazie all’impiego delle “ore a disposizione”, la cui quasi generale scomparsa costituisce a nostro avviso un ulteriore ostacolo ad una vera autonomia scolastica. La generalizzazione delle 18 ore presuppone che quest’orario coincida con quello di lavoro complessivo; è importante ricordare che in realtà esso è sempre stato, e dovrà essere sempre più, comprensivo di momenti di progettazione collegiale, di attività didattiche per gruppi diversi dalla classe, di attività di organizzazione della scuola.

 

AIC (Associazione Insegnanti Chimici)

AIF (Associazione per l’Insegnamento della Fisica)

ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte)

“Clio ‘92” – Associazione di gruppi di ricerca sull’insegnamento della storia

GISCEL (Gruppo di intervento e studio nel campo dell’educazione linguistica – S.L.I. Società di Linguistica italiana)

LEND (Lingua e Nuova Didattica)

SCI-DD (Società Chimica Italiana – Divisione Didattica)

SIEM (Società Italiana per l’Educazione Musicale)

TESOL (Teachers of English to Speakers of Other Languages)