Gli studenti timbrano il cartellino, i docenti no

Un'originale iniziativa del dirigente scolastico dell'Itis "Peano" di Torino
vede gli studenti alle prese con lettori ottici e carta col codice a barre.
I genitori potranno controllare se i propri figli marinano la scuola
direttamente da casa. Ma molti gridano al rischio
del diffondersi del modello di una scuola "militarizzata".

 di Alfio Patti da La Tecnica della Scuola del 15/9/2004

 

L'esempio, questa volta, potrebbe venire dal basso. Saranno gli scolari e gli studenti, infatti, a dare esempi di correttezza, puntualità, diligenza, considerate le nuove iniziative che vedono i dirigenti scolastici "liberi" di gestire i propri istituti.

E così, l'idea di far "timbrare il cartellino" agli studenti che potranno essere indotti alla puntualità mattiniera; ad evitare di marinare la scuola, e favorire un maggiore controllo alla dirigenza, ma anche ai genitori (non tutti d'accordo) che potranno verificare da casa se i propri figli sono a scuola o no.

E ' accaduto all'inizio dell'anno scolastico nell'Itis "Peano" di Torino, diretto dal preside prof. Alfonso Lupo, che è subito balzato al clamore della cronaca stimolando altri istituti a seguire l'originale iniziativa. Dodici lettori ottici, uno per ogni cento alunni; sei postazioni ordinarie dislocate nei diversi piani; un computer centrale che gestisce tutto il sistema e stampa il registro ogni giorno, caratterizzano l'istituto tecnico torinese dandone, come sostengono genitori, psicologi e insegnanti, una visione "militarizzata". Una carta magnetica verrà consegnata all'allievo con il codice a barre. Il preside sostiene che l'iniziativa snellirà la burocrazia interna dell'istituto e permetterà alle famiglie, che con una password potranno collegarsi alla scuola, di sapere se il proprio figlio è in classe.

Un "duro" comunicato stampa è pervenuto in Redazione da parte del Cub Scuola, firmato proprio da Giovanna Lo Presti, Rsu - Cub Scuola di Peano: "Dal punto di vista prettamente sindacale - recita la missiva - si deve evidenziare che il progetto è stato finanziato con fondi privati, gestiti in modo poco trasparente e al di fuori di ogni reale controllo da parte del collegio docenti".

Il fatto ci rimanda ad un'altra notizia che vede i docenti "non obbligati" a timbrare il cartellino in quanto il rispetto dell'orario viene attestato dal registro di classe.

Non si tratta, in questo caso, della libera scelta di un dirigente scolastico "eccitato" dalle innovazioni supportate dall'autonomia scolastica, ma di un decreto del ministro, Letizia Moratti, del 2004, prot. n. 1707. Il decreto è stato emanato in accoglimento di un ricorso gerarchico "emesso dal Cnpi (prot. n. 13414 adunanza del 30/10/2003)".

Qualcuno potrebbe pensare che tutto ciò abbia dell'antipedagogico ma in un'Italia dei controsensi tutto è lecito. I ragazzi potranno essere tentati di aggirare l'ostacolo con stratagemmi che li vedrebbe già sin dalla giovane età ad infrangere le leggi.

 

Si veda di seguito il comunicato stampa del Cub Scuola di Torino.

 

CUB SCUOLA

Corso Marconi 34, 10125 Torino

Telefax 011655897 e mail cub.scuola@tiscali.it

http://www.cubscuolatorino/netfirms.com/

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Il grande fratello all’I.T.I.S. “G. Peano” di Torino

La scuola dell’autonomia manifesta ormai da tempo la sua vera natura: uno dei tratti più inquietanti è la subalternità al mondo dell’impresa, da cui, con insistenza crescente, si mediano gerghi e modelli di comportamento.

Parallelamente, la necessità di monitorare e misurare ogni aspetto della vita scolastica nasce da un delirio di controllo che si esprime con strumenti che vanno dai fumosi portfolio per la certificazione delle competenze alle telecamere nei locali scolastici.

 La soluzione adottata dall’I.T.I.S. “G. Peano” di Torino per rilevare le assenze e i ritardi degli studenti - un computer centrale che gestisce tutto il sistema e stampa ogni giorno il registro delle presenze,  sei postazioni ordinarie, piazzate sui vari piani dell´istituto, con dodici lettori ottici e  una postazione speciale in segreteria, collegata anch´essa a una stampante - è un ottimo esempio che sintetizza entrambi gli aspetti di questa deriva.

 Dal punto di vista strettamente sindacale si deve  evidenziare che il progetto è stato finanziato con fondi privati, gestiti in modo poco trasparente e al di fuori di ogni reale controllo da parte del collegio docenti.

La Rappresentanza Sindacale Unitaria dell’istituto ha ricevuto informazioni tardive e lacunose; in particolare vale la pena di ricordare che, quando la RSU CUB ha denunciato come eccessive le 600 ore di impegno annuo sul progetto effettuate dal responsabile si è sentita rispondere che non è giusto porre dei limiti alla volontà di iniziativa dei singoli. Peccato che questa “volontà di iniziativa” abbia sottratto retribuzione agli altri docenti.

Sull’efficacia dei risultati del progetto c’è da discutere: stupisce che si sia seguita una strada così tortuosa (che aumenta, ad esempio, le possibilità di errore) quando, con la cifra a disposizione si sarebbe potuto dotare ogni aula di un terminale per la rilevazione delle assenze, velocizzando così davvero sia il lavoro dell’insegnante sia quello della segreteria.

Fatto sta che adesso la scuola si trova dotata di un marchingegno che desta sospetto, non condiviso, poco efficace rispetto allo scopo: ma qualcuno al “Peano” ha ricavato un profitto non indifferente.

La scuola si modella sulla fabbrica, all’occhio – magari severo dell’insegnante si sostituisce l’indifferenza dell’occhio elettronico, alla sostanza – magari spuria ed imperfetta – del rapporto educativo si preferisce una dubbia efficienza tecnologica: si deve arrestare al più presto questa  tendenza se non si vuole ridurre la scuola pubblica ad un universo concentrazionario e sempre più conflittuale.

 

Per la CUB Scuola

Il Coordinatore Provinciale

Cosimo Scarinzi

 

Per informazioni

 

Cosimo Scarinzi 3298998546

Giovanna Lo Presti (RSU CUB Scuola del Peano) 3807334804