L'assemblea

 

di Laura Pilastro da Il Gazzettino del 24 Settembre 2004  

 

VICENZA - All'insegna dello slogan "fuori dall'invisibilità", sono riusciti a strappare una promessa importante, grazie alla quale il documento con le loro richieste finirà sulla scrivania del sottosegretario all'istruzione Valentina Aprea.

Gli insegnanti precari si sono riuniti ieri in una stipata aula magna dell'Istituto Lampertico per l'assemblea generale del Cip (Comitato insegnanti precari). Erano in 400, agguerriti e forti delle ragioni sventolate da anni sotto gli occhi di forze sindacali e politiche. Ad ascoltare l'esercito dei precari c'erano Luisa Volpato della Cisl scuola , Sebastiano Campisi della Cgil, Bortolotto del Gilda e infine il presidente del consiglio provinciale Paolo Pellizzari di Forza Italia, colui che ha riacceso le speranze dei precari.

 

Perché il numero uno del consiglio di palazzo Nievo ha preso, nei confronti dei presenti, un impegno non da poco. Sensibile al problema del precariato per motivi di carattere familiare (la moglie è insegnante precaria da anni e, pare abbia detto Pellizzari, «lo è stata sia sotto il governo di destra che sotto quello di sinistra»), il presidente ha promesso di sottoporre all'attenzione del sottosegretario Aprea le rivendicazioni stilate nel documento sottoscritto da centinaia di precari. Se si tratti di una svolta ancora non si sa, ma certo è che da quell'invisibilità i precari forse stanno per uscire.

 

Alessandra Pranovi, esponente del Cip, commenta: «E' un segnale forte che speriamo vada a buon fine. Pellizzari ha invitato tutte le forze politiche a convergere in una tavola rotonda. I precari nominati quest'anno a Vicenza sono 2.000. Come è evidente, si tratta di un problema sociale che deve trovare la massima partecipazione perché arrivare a soluzioni condivise».

 

I punti del documento, condivisi anche dal Cip nazionale riguardano tutti gli abilitati all'insegnamento, indipendentemente dal percorso abilitante seguito (la Siss, i concorsi ordinari e quelli riservati). Ecco alcune delle richieste. A livello economico: stipendio dal 1° settembre al 31 agosto di ogni anno e parità di diritti fra docenti a tempo determinato e indeterminato. Sul piano occupazionale: reale attuazione della legge per la programmazione pluriennale delle immissioni in ruolo entro gennaio 2005; l'immissione in ruolo sul 100\% dei posti disponibili; l'obbligo di reclutamento dei docenti dalle graduatorie permanenti per tutti quegli istituti paritari che godono, a qualsiasi titolo, di finanziamento pubblico.

 

A livello di graduatorie permanenti: una maggiore stabilità delle graduatorie permanenti; il depennamento degli insegnanti già titolari di contratto a tempo indeterminato; l'eliminazione della super valutazione per le sedi di montagna, piccole isole, istituti penitenziari; la riduzione del tetto del punteggio dovuto ai corsi di perfezionamento e ai master (oggi di 30 punti).

 

«La situazione vicentina è grave - conclude Pranovi - Un tempo Vicenza era una città ricca di posti, ora non è più così. Ma ancora tanti sono i trasferimenti nel Veneto. Il precariato sta diventando un male endemico».