Arriva il Superpreside

 

di Antimo Di Geronimo da La Stampa Puntoscuola del 4 ottobre 2004


 

I dirigenti scolastici valuteranno i docenti ogni 4 anni e avranno voce in capitolo nei passaggi di grado della carriera degli insegnanti. Il docente collaboratore vicario non esisterà più e al suo posto subentrerà il vicedirigente: una nuova figura a cui si accederà per concorso.
Sono queste alcune delle novità più importanti del disegno di legge Santulli-Napoli, sullo stato giuridico degli insegnanti, che il 29 settembre scorso ha ripreso il suo iter al Senato, in Commissione Istruzione. I docenti, dunque, saranno sottoposti gerarchicamente al dirigente e al vicedirigente e, in qualche misura, anche ai docenti esperti.

Quest’ultima figura, che coinciderà con l’ultimo grado della carriera dei docenti, suddivisa in 3 livelli (iniziale, ordinario ed esperto) assumerà incarichi complessi, come per esempio, la funzione strumentale, e coordinerà la didattica, avrà funzioni di tutoraggio e di collaborazione con il dirigente. I docenti esperti, peraltro, saranno presenti in commissione all’atto della valutazione periodica dei docenti insieme al dirigente e a un ispettore. La valutazione non avrà funzioni di carattere disciplinare. Salvo in caso di gravi inadempienze. Fermo restando, però, che l’esito delle valutazioni periodiche sarà determinante per la carriera.

Le Rsu dei docenti spariranno e le rappresentanze dei docenti saranno suddivise tra il tavolo negoziale e un organismo tecnico di rappresentanza, prevalentemente a carattere consultivo, simile all’attuale Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi).
Il nuovo Cnpi, oltre ai consueti compiti consultivi e disciplinari, avrà anche il compito di redigere il codice deontologico, alle cui violazioni faranno seguito le sanzioni disciplinari. L’organo collegiale indicherà anche i criteri generali per la valutazione dei docenti.

I diritti e i doveri dei docenti saranno definiti per legge e l’amministrazione centrale avrà il potere di interpretare le norme con le circolari. Alla contrattazione saranno affidate solo alcune materie residuali. Ciò vuol dire, che se la disciplina dei permessi sarà compresa nella riserva di legge, si ritornerà ai vecchi congedi. E ciò comporterà la retrocessione dei permessi, da diritti soggettivi a semplici interessi legittimi, con conseguente assoggettamento della relativa disciplina alla discrezionalità del dirigente scolastico.

La contrattazione della retribuzione rimarrà, invece, di competenza del tavolo negoziale, che si limiterà a fissare gli importi, ma non avrà più voce in capitolo sulla prestazione, che sarà fissata per legge.