Al via la conferenza di servizi sul multietnico.

La scuola studia sull'integrazione

 di Alessia Grassi da ItaliaOggi del 2/10/2004

 

La scuola multietnica cerca soluzioni per favorire e migliorare l'integrazione nelle aule italiane degli alunni extracomunitari. Soluzioni che contemplino l'intensificazione dell'insegnamento dell'italiano, il dialogo fra genitori dei ragazzi stranieri e gli insegnanti, ma anche lo scambio tra paesi delle migliori esperienze di integrazione già testate. Si è insediata ieri a Roma, alla presenza del ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, la conferenza di servizio per l'integrazione degli studenti stranieri, della quale faranno parte i direttori degli uffici scolastici regionali del ministero e i direttori generali dell'amministrazione centrale.
Riferendosi alle problematiche che investono la scuola italiana alla luce di una sempre maggiore presenza di studenti stranieri, la Moratti ha indicato alle strutture del dicastero sul territorio le quattro linee prioritarie d'intervento per trovare, a livello locale, soluzioni concrete che favoriscano la piena integrazione dei ragazzi stranieri. Tra queste, oltre all'intensificazione delle iniziative di insegnamento dell'italiano, il dialogo tra gli insegnanti e le famiglie degli studenti stranieri anche l'attivazione di uno scambio sistematico di esperienze con altri paesi.

Il ministro ha inquadrato la questione dell'intercultura, tipica della società contemporanea, non solo italiana, nel contesto delle attuali tensioni internazionali: ´L'integrazione deve essere piena e le iniziative adottate devono rispettare il dettato costituzionale di una scuola laica e aperta a tutti', si legge in una nota del dicastero di viale Trastevere. ´Lavoreremo anche con le regioni per trovare soluzioni flessibili adatte alle singole realtà scolastiche. La personalizzazione dei percorsi formativi prevista dalla riforma già risponde in parte ad alcune necessità. Ma occorre fare di più', ha aggiunto la Moratti. "Da parte nostra abbiamo già attivato un apposito ufficio per l'integrazione degli studenti stranieri, affiancato da un gruppo nazionale di lavoro composto da docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti del mondo accademico e scientifico.

Per ogni regione sono stati nominati referenti per l'educazione interculturale. Il nostro obiettivo è quello di favorire, con la collaborazione di tutti, il pieno successo formativo anche ai ragazzi che provengono da altri paesi".
(riproduzione riservata)