è questa l'integrazione scolastica dei disabili?


di Carlo Vasconi* e Brunetto Cartinazzi**, da Emilianet 9/10/2004

 


REGGIO EMILIA (8 ott. 2004) - Circa un mese fa, tutti, dal Presidente della Repubblica al Ministro dell'Istruzione, dal Direttore d'Istituto al singolo insegnante, hanno augurato agli studenti un buon inizio di scuola.

Questo augurio, come genitori, ci rende molto felici, ma consigliamo di evitare di farlo a tutti quegli studenti disabili che a tutt'oggi si ritrovano senza insegnante d'appoggio oppure in una situazione scolastica che non facilita certo né l'integrazione sociale né la propria formazione.

Ad oggi - 07/10/04 - sono molteplici le segnalazioni di genitori e docenti di Reggio Emilia per la mancata nomina, da parte del Centro Servizi Amministrativi (ex-Provveditorato agli Studi), dell'insegnante di sostegno in diverse classi (vorremmo sapere esattamente quante... ma non siamo riusciti a metterci in contatto con i referenti del CSA...).

Vi sono stati - e si prevedono anche per le prossime settimane - notevoli problemi per le designazioni di insegnanti supplenti da parte dei Dirigenti scolastici, poiché le graduatorie di circolo non sono ancora state stilate.

Anche quest'anno a Reggio Emilia si registrano numerose criticità, alcune delle quali sono illegali, se non rientrano in un progetto validato dalla famiglia e dalle istituzioni sanitarie, e quindi passibili di denuncia:

  • richieste ai genitori di orari differenziati per i figli disabili rispetto al resto della classe;

  • inizio dell'anno scolastico posticipato per gli studenti disabili;

  • insegnanti di sostegno utilizzati per sostituire gli insegnanti curricolari in caso di loro assenza;

  • nomina di diversi insegnanti di sostegno per lo stesso studente, che si alternano durante l'orario settimanale, moltiplicando le problematiche di tipo relazionale dello studente e complicando la conduzione del progetto educativo. Questa situazione è diventata quasi una prassi nelle scuole medie inferiori e superiori, ma si sta diffondendo anche negli altri ordini di scuola;

  • seri problemi legati al trasporto disabili con Comuni che non si assumono l'onere del servizio pur trattandosi di un loro dovere;

  • assegnazione di ore di sostegno a classi "problematiche" per far fronte a problemi di disagio e non solo di disabilità (questo utilizzo degli insegnanti di sostegno non rientra nelle norme di legge), arrivando, in un caso che ha del comico, ad attribuire un numero di ore di sostegno superiore alle ore di frequenza dell'alunno disabile.

Le scuole superiori della Provincia versano in una situazione di assoluta emergenza:

  • gli istituti con maggior tradizione di integrazione evidenziano classi con 6 alunni disabili inseriti, determinando una situazione assolutamente ingestibile;

  • gli istituti meno "propensi" ad accogliere disabili disincentivano le iscrizioni in ogni modo e spesso "consigliano" le famiglie di ridurre sensibilmente l'orario di frequenza. In altri casi posticipano di diverse settimane, rispetto alla data normale di inizio, la frequenza dei disabili, adducendo motivi organizzativi (questa è una pratica illegale che è possibile denunciare alla Procura della Repubblica, se non fosse che spesso questi "consigli" vengono dati solo verbalmente e, a detta del dirigente, per il "bene" dello studente);

  • alcuni istituti, lo scorso anno, hanno convocato il gruppo di lavoro di circolo sulla disabilità una sola volta, nonostante siano previsti 4 incontri.

Accanto a tutto ciò segnaliamo la novità del doppio punteggio per chi sceglie cattedre in montagna, che ha causato un insolito fenomeno di "migrazione" verso tali zone, soprattutto da parte di docenti che in seguito non prendono servizio per maternità. Questo sta creando gravi problemi per le sostituzioni.

Nella scuola elementare, inoltre, la riforma Moratti, riducendo la compresenza degli insegnanti nelle classi (ci è stato segnalato un caso di compresenza di 20 minuti alla settimana!), non ha certamente facilitato il lavoro degli insegnanti nei progetti di integrazione scolastica.

Nonostante le associazioni dei disabili e delle famiglie abbiano da tempo proposto al Gruppo di Lavoro Interistituzionale per l'Integrazione Scolastica - GLIP la realizzazione di un questionario rivolto alle famiglie sulla loro esperienza di integrazione, l'invio dello stesso viene regolarmente rimandato.

Tutti questi esempi evidenziano come il monitoraggio e la vigilanza sul corretto svolgersi dei processi di integrazione scolastica siano particolarmente carenti. A tale proposito si segnala che il Collegio di Vigilanza, massimo organo deputato al monitoraggio dei processi di integrazione scolastica, si è riunito una sola volta in 4 anni.

Chiediamo alle istituzioni scolastiche regionali e provinciali, agli enti locali, alle istituzioni sanitarie, ai sindacati di attivarsi urgentemente affinché questa situazione vergognosa per le nostre città e umiliante per i ragazzi e le famiglie cessi al più presto e si proceda ad una reale verifica della situazione dell'integrazione scolastica nella nostra provincia.

 

(*) Coordinamento
Associazioni Disabili e Famiglie

(**) Commissione Permanente
GIS - Genitori per l'Integrazione Scolastica