a questo sciopero manca qualcosa.
vi siete accorti?
di Francesco Mele da la Retescuole,
Carpi 5/10/2004
Mi rendo conto che l'unità
sindacale richieda la ricerca di equilibri non sempre facili da
raggiungere.
Forse per questo nel volantino di proclamazione non è resa esplicita
la richiesta di abrogazione della legge 53 e il ritiro del decreto 59.
Ritengo d’altra parte che il movimento, pur proseguendo i percorsi già
avviati e da avviare, debba appoggiare questa mobilitazione, questo
sciopero, che possono rappresentare un punto di snodo rilevante per la
lotta alla politica scolastica del governo. Per questo penso che
dobbiamo impegnarci a fondo per la riuscita complessiva della
mobilitazione, promuovendo al massimo la partecipazione dei
lavoratori, dei genitori, degli studenti, dei cittadini.
Ma, siccome ci saranno assemblee unitarie in tutta Italia per
preparare queste scadenze, propongo che in ciascuna assemblea si
presenti una mozione che chieda di inserire tra le parole d'ordine
dello sciopero l'abrogazione della legge 53, il ritiro del decreto 59
e il blocco di quelli in discussione.
Senza grandi giri di parole e senza preamboli, tanto a questo punto o
si è di qua o si è di là.
Qualcosa del tipo:
L'assemblea ecc ecc chiede alle organizzazioni sindacali che hanno
proclamato la mobilitazione della scuola che culminerà nello sciopero
del 15 novembre, che tra le parole d'ordine venga indicata chiaramente
la richiesta di abrogazione della legge 53, il ritiro del decreto 59 e
il blocco di tutti quelli in discussione...
Consapevole che questo possa non essere sufficiente, propongo che fin
da ora la partecipazione dei movimenti a questa mobilitazione, in
tutte le sue fasi, sia centrata prioritariamente su questi tre
obiettivi strategici.
Con questo non voglio sminuire l'importanza degli altri obiettivi
presenti nel volantino di proclamazione, i quali hanno tutti,
indubbiamente, notevole rilievo sia per i lavoratori del comparto sia
per la salvaguardia della scuola pubblica.
Penso però che queste parole d'ordine, ABROGAZIONE, RITIRO, BLOCCO,
debbano arrivare forti e chiare a chi avrà, prima o poi, la
responsabilità di decidere se tradurle o no in programma politico.