Indice
E il docente fa carriera Le tasche vuote della riforma Valutazione nazionale degli apprendimenti: si deve Maestri d’inglese per decreto Progetto Tepee: via alla sperimentazione La settimana della solidarietà Agenda
1. Docente tutor: retromarcia! Ancora una retromarcia del Ministro! Stavolta è su quello che aveva definito “principio fondamentale della riforma che, per rispettare la legge, tutte le scuole hanno l’obbligo di mettere in atto”: il docente tutor. Ora nelle scuole elementari e medie questa “funzione”, per quest’anno, sarà facoltativa! E, per quegli insegnanti di scuola elementare che si vorranno assumere il compito, nessun sconto d’orario: 22 ore di insegnamento come i colleghi. Per il lavoro in più solo pochi spiccioli: circa 270 euro lordi per l’intero anno scolastico (vedi Legambiente Scuola News n. 30). Tolto anche il blocco sui trasferimenti: i docenti lo potranno chiedere ogni anno e non ogni due come invece prevedeva il decreto. Queste le proposte di accordo presentate il 14 ottobre scorso dall’ARAN all’incontro con i sindacati per la trattativa sull’art. 43 del CCNL. La retromarcia sconfessa le prese di posizione iniziate con la nota riservata di Pasquale Capo ai Direttori Regionali e le conseguenti comunicazioni di qualche solerte Direttore Regionale che arrivavano a minacciare sanzioni per quei Dirigenti Scolastici che non facessero adottare “obbligatoriamente” la figura del tutor. La proposta di accordo precisa che per l’anno scolastico 2004/05 le istituzioni scolastiche applicheranno la L. 53/03 “con modalità sperimentali e flessibili da attuarsi secondo criteri generali definiti dal Collegio dei docenti, nell’esercizio dell’autonomia propria”. Se e quando l’accordo dovesse essere firmato, molte scuole, spinte alla scelta, dovranno rivedere le eventuali funzioni tutoriale già assegnate. Se da una parte l’ARAN ha fretta di chiudere la trattativa “perché attorno ad essa si è creato un clima di attesa, in modo da dare posizioni definite e certe”, dall’altra per i sindacati la questione “tempo” non può condizionare il merito dei contenuti. Sicuramente non ci potrà essere nessuna schiarita prima dello sciopero del 15 novembre.
2. E il docente fa carriera E’ quella prevista dal disegno di legge n. 4091 “Nuove norme sullo stato giuridico degli insegnanti delle istituzioni scolastiche e formative” derivante dall’unificazione di due diverse proposte di legge, la 4091 (FI, Lega, UDC) e la 4095 (AN) presentate a luglio 2003 (vedi Legambiente Scuola News n. 18). Dieci articoli, l’ultimo dei quali dà mandato al Ministro di emanare il regolamento attuativo entro 12 mesi dall’approvazione della legge.“Le valutazioni periodiche costituiscono credito professionale documentato utilizzabile ai fini della progressione di carriera e vengono raccolte nel Portfolio personale del docente”. Saranno valutati l’efficacia dell’azione didattica e formativa, l’impegno professionale nella progettazione e attuazione del POF, il contributo fornito all’attività complessiva della scuola, i titoli professionali acquisiti in servizio. Componenti della commissione permanente di valutazione, presieduta da un funzionario dell’Ufficio Scolastico regionale, saranno il Dirigente Scolastico, due docenti esperti, due genitori (un genitore e uno studente per le scuole del 2° ciclo) nonché un rappresentante dell’istituendo organismo tecnico rappresentativo degli insegnanti. Tre i livelli su cui si articola la carriera docente: iniziale, ordinario, esperto a cui aggiungere i docenti tirocinanti assunti direttamente dai Dirigenti Scolastici.
Viene inoltre istituita la vicedirigenza a cui possono accedere i docenti ordinari ed esperti mediante concorso per titoli ed esami. Infine, le RSU dei docenti spariscono, “sostituite” da un organismo tecnico rappresentativo nazionale e regionale con i compiti di redigere e tenere aggiornato il codice deontologico, stabilire gli standard professionali dei docenti. Il regolamento applicativo individuerà le materie riservate alla contrattazione nazionale e regionale “secondo criteri di essenzialità e compatibilità con i principi fissati dalla presente legge”. Un colpo ben riuscito, se la legge dovesse andare in porto. Docenti scelti in partenza dal Dirigente Scolastico, e, se vogliono far carriera, controllati e selezionati da “organismi superiori”, il sindacato messo alla porta… E’ facile prevedere un nuovo fronte di conflitto tra la scuola reale, che ha già dimostrato di non volere gerarchizzazione nel corpo docente, rifiutando il docente tutor, e il Ministero. Il 24 maggio scorso è stato sottoscritto presso l’ARAN un documento elaborato dalla Commissione prevista dall’art. 22 del CCNL Scuola. Occorre ripartire da quel documento condividendo, con il mondo della scuola, un percorso che porti a modelli di sviluppo e articolazione per la carriera del personale docente.
3. Le tasche vuote della riforma 12 settembre 2003: finalmente, in ritardo di tre mesi, il governo approva il piano programmatico di interventi finanziari a sostegno della L. 53/03. Servono 8.320 milioni di euro da ripartirsi in cinque anni: 4.238 milioni sono già stati stanziati nei precedenti bilanci (quando? per fare cosa?), 4.037 da trovare nel periodo 2004-08. Questi gli intenti. La realtà porta 90 milioni nella finanziaria 2004 per le tecnologie multimediali, dispersione scolastica, orientamento, diritto dovere all’istruzione e alla formazione. Peccato che ad agosto scorso siano stati sottratti da questa cifra, già esigua, ben 63.810.000 euro per destinarli alla retribuzione della funzione tutoriale (vedi Legambiente Scuola News n. 30). Nella finanziaria 2005 se ne aggiungono altri 110 per l’anticipo delle iscrizioni e generalizzazione della scuola dell’infanzia, iniziative di formazione iniziale e continua del personale, interventi contro la dispersione scolastica e per il diritto dovere all’istruzione e alla formazione. Totale: 200 milioni, meno del 2% dell’intera somma. Come e quando sarà trovata la cifra che manca e stimata necessaria dallo stesso MIUR? Restano tre anni per stanziare 3.837 milioni ma nel mezzo ci sono le elezioni politiche del 2006. C’è quindi solo un’altra finanziaria per far vedere agli italiani che la scuola pubblica sta a cuore a questo governo. Sarà così? E sul piano finanziario per la riforma continua il dissenso dell’ANCI. L’Associazione Nazionale Comuni Italiani chiede che il piano sia rivisto e che tenga conto “dei maggiori oneri che potranno gravare sui Comuni per l’attuazione della riforma” individuati nell’ampliamento dell’edilizia scolastica, nelle maggiori spese di funzionamento e supporto, nell’estensione dell’obbligo, in una maggiore permanenza degli alunni disabili nel sistema formativo, nella prevenzione del disagio e dell’abbandono, nell’educazione degli adulti… Se a questo si aggiunge il fatto dell’ulteriore riduzione nei trasferimenti di risorse economiche agli Enti Locali previste dalla Finanziaria in discussione, è facile capire la preoccupazione che l’ANCI manifesta. A fare i conti in tasca alla riforma si vede come gli obiettivi altisonanti enunciati dal Ministro rimangano appunto solo “enunciazioni di principio” che devono fare i conti con le “tasche vuote” della riforma!
4. Valutazione nazionale degli apprendimenti: si deve E’ quanto è stato comunicato alle scuole dalle Direzioni Scolastiche Regionali trasmettendo una nota dell’INVALSI che invita le invita a inserire nei POF le attività per la valutazione degli apprendimenti, a designare un gruppo di lavoro interno e un referente. La nota fa riferimento alla D.M. n. 56 del 12 luglio scorso. E’ la Direttiva che indica all’INVALSI su quali priorità, individuate dal MIUR, dovrà programmare la propria attività di valutazione per l’anno scolastico 2004/05. Due le priorità indicate: 1. Provvedere alla valutazione di sistema con particolare riferimento al funzionamento delle istituzioni scolastiche… al piano dell’offerta formativa e, relativamente alle scuole del primo ciclo, all’articolazione delle attività nella quota nazionale del curricolo e nelle attività obbligatorie e facoltative nonché all’attivazione della funzione tutoriale.2. Provvedere alla valutazione degli apprendimenti nelle scuole pubbliche e paritarie dell’italiano, della matematica e delle scienze in II e IV classe della scuola primaria, nella I classe della scuola media, I e II classe di scuola superiore.Due le novità: l’attività di valutazione del primo ciclo è obbligatoria in quanto connessa all’avvio della riforma a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. n. 59/04 e le rilevazioni relative agli apprendimenti nella scuola superiore dovranno tener conto degli specifici piani di studio propri di ciascun indirizzo. Così, mentre l’Inghilterra, modello di valutazione a cui si ispira il sistema italiano, sta dibattendo sull’attendibilità delle prove di valutazione degli apprendimenti basate su prove oggettive, la scuola italiana, spinta dalla riforma alla personalizzazione dei percorsi formativi, propone standard di apprendimento uguali per tutti!
5. Maestri d’inglese per decreto E’ quanto previsto dalla Finanziaria 2005, art. 16 “Disposizioni in materia di organizzazione scolastica” che dedica all’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria l’intero comma 3. L’insegnamento dell’inglese nella scuola elementare “è impartito dai docenti della classe in possesso dei requisiti richiesti o da altro docente facente parte dell’organico di istituto… possono essere attivati posti di lingua straniera da affidare a docenti specialisti solo nei casi in cui non sia possibile coprire le ore di insegnamento con i docenti di classe o di istituto. Al fine di realizzare quanto previsto dal presente comma, sono attivati corsi di formazione in servizio del personale docente, la cui partecipazione è obbligatoria per tutti i docenti privi dei requisiti previsti per l’insegnamento della lingua inglese”. L’impegno preso in campagna elettorale di assicurare la “i” di inglese è mantenuto, non importa se questo è un altro duro colpo alla qualità della scuola pubblica! Nessun piano di nuove assunzioni di personale titolato e competente. Ancora una volta la scuola serve per far risparmiare le casse dello stato: 234 milioni di euro secondo una stima dello stesso ministro Siniscalco. Non basteranno certamente corsi di poche ore, magari on line (viste le poche risorse finanziarie stanziate), a trasformare insegnanti generici in docenti che sappiano e soprattutto sappiano insegnare la lingua inglese; nessuna garanzia quindi di acquisizione di adeguate competenze che assicurino la qualità del servizio!
6. Progetto Tepee: via alla sperimentazione Il Portfolio Europeo per l’Educazione Ambientale è il risultato del lavoro congiunto del comitato scientifico e delle scuole che fanno parte delle reti nazionali del progetto Socrates/Comenius 3 TEPEE (Towards a European Portfolio for Environmental Education). Il periodo di sperimentazione sarà da Ottobre 2004 a Maggio 2005 e coinvolgerà numerose scuole, centri di educazione ambientale, organizzazioni ambientali, centri di formazione professionale di Italia, Portogallo, Malta, Svezia, Romania, Germania e di altri paesi europei. Il Portfolio è uno strumento di auto-valutazione, di valutazione e di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nel campo dell’educazione ambientale: uno strumento di crescita della persona, che diviene pertanto parte integrante del percorso educativo. La riforma Moratti insiste sul Portfolio intendendolo - da quanto emerso finora - come la versione espansa del curriculum vitae, come una sorta di semplice “faldone” contenente gli attestati di partecipazione alle più svariate attività, una raccolta di materiali negoziata tra genitori ed insegnanti. Alla banale eppur minacciosa idea di Portfolio introdotto nella scuola italiana, se ne può contrapporre un’altra. La scommessa del progetto Tepee è quella di riuscire ad adattare pienamente al mondo della scuola uno strumento – il Portfolio, appunto – che per anni ha trovato le sue applicazioni solo nel mondo della formazione professionale e che, storicamente, nasce in quello delle professioni. Per partecipare alla sperimentazione scrivete a c.fiorelli@mail.legambiente.com - Tel: 06.86268348
7. La settimana della solidarietà Torna La Settimana della solidarietà: un’occasione per esprimere nel concreto solidarietà ad alcuni Paesi del sud del mondo. L’iniziativa va dal 21 al 28 novembre 2004 e sarà inaugurata da “La festa dell’albero”: tradizionale appuntamento di Legambiente che vede migliaia di volontari mettere a dimora piante e fiori per rendere le nostre città più belle. La raccolta fondi della prossima Settimana della solidarietà è a favore della comunità di Shewula in Swaziland, dove Legambiente è presente dal 2000 per garantire istruzione e sostegno ai bambini orfani per AIDS, costruendo un sistema di welfare gestito dalla stessa comunità, ma non orfanotrofi: l’obiettivo è realizzare 10 scuole nei prossimi tre anni, per dare assistenza a 1200 bambini che verranno non solo istruiti, ma anche accuditi, curati, nutriti, formati professionalmente. Chi aderisce alla Settimana della solidarietà può raccogliere fondi attraverso l’organizzazione di eventi culturali e didattici sulla globalizzazione, come di piccoli eventi all’interno ed all’esterno delle scuole: aste di beneficenza con disegni o oggetti prodotti dagli alunni; presentazione di spettacoli con entrata a pagamento o offerta libera; raccolta dei risparmi di alunni e genitori, ecc. Sono invitati a partecipare, insieme ai Circoli di Legambiente, tutte le scuole, i gruppi di volontariato, le realtà territoriali.Info: c.fiorelli@mail.legambiente.com Tel. 06.86268348 – 06.86268414Agenda Roma, 6-7 novembre 2004 Portfolio e competenze: teorie ed esiti possibili La discussione riguardante il portfolio è delicata e di attualità: a diverse idee di portfolio corrispondono differenti concezioni di educazione e di scuola. Nato dall’esperienza del progetto Comenius 3 Tepee (verso un portfolio europeo per l’educazione ambientale), network di cui Legambiente scuola e formazione è coordinatore europeo, il seminario affronterà la questione delle competenze complesse e della loro valutazione, ai fini della progettazione di un portfolio delle competenze per l’educazione ambientale. Info: scuola.formazione@mail.legambiente.com tel 06.86268350 Roma, 26 novembre 2004 Dalla parte di Darwin: il valore sociale dell’evoluzionismo E’ una giornata che affronta il tema cruciale della “conoscenza”: il suo ruolo sociale ed economico, il Darwinismo e l’approccio evoluzionista, la dimensione curriculare (i saperi essenziali, i nuclei fondanti, la trasversalità), le strategie e gli ostacoli nel processo di conoscenza. Info: scuola.formazione@mail.legambiente.com tel 06.86268350 |